Lamezia Terme – Il consigliere comunale ed esponente di Sel, Giandomenico Crapis interviene in merito alla possibile esclusione del candidato a sindaco, Rosario Piccioni, dalle primarie del 12 aprile. Un diniego giunto, ma non ufficializzato, dopo la richiesta del candidato di “Lamezia Insieme” di partecipare alle elezioni di coalizione e, soprattutto, dopo la sua autoesclusione nel mese scorso, quando alludeva alla possibilità che le primarie potessero essere “inquinate”. Di seguito il comunicato integrale di Crapis. “Sento la necessità di intervenire – scrive – per fare pubblicamente un appello al senso di responsabilità dei vertici del Pd, o almeno di alcuni di essi, e dell’avvocato Enzo Richichi, che di recente è stato designato candidato unico dei democratici: un fatto che anch’io ho accolto come una novità positiva che avrebbe favorito una ricomposizione del centrosinistra per la scelta, attraverso primarie inclusive, di un unico candidato alle comunali. I segnali che purtroppo giungono in queste ore dal Pd e da parti della coalizione, – aggiunge – sono sinceramente preoccupanti. Sono segnali che vanno nella direzione contraria rispetto alla disponibilità dell’avvocato Rosario Piccioni e del suo movimento ‘Lamezia Insieme’, che Sel ha condiviso insieme anche alla Lista Città, a ripensare soprattutto alla luce del nuovo scenario la scelta di non fare le primarie. Se così dovesse davvero essere l’immotivata esclusione di Piccioni dalle suddette primarie, ritengo ci sia il rischio serio di arrivare alle elezioni con due candidati (Piccioni e il vincitore delle primarie), in una situazione di maggiore debolezza per entrambi: sarebbe la premessa di un probabile insuccesso”. “Se non si vuole regalare la città alla destra di Galati e Talarico o di qualche politico spudoratamente attento agli affari e alle clientele elettorali, – specifica Crapis – occorre un supplemento di responsabilità, quella responsabilità che Piccioni in primis, con Lamezia Insieme, con Sel e con Città, ha manifestato nei giorni scorsi. Primarie veramente unitarie sarebbero un viatico importantissimo per il vincitore della competizione e potrebbero costituire un solidissimo trampolino di lancio e una spinta fortissima per la vittoria finale. E’ un concetto elementare, ma qualcuno, obnubilato da esasperati tatticismi o da vecchie ruggini, fa finta di non comprenderlo”. “Conosco Richichi da vent’anni e ne apprezzo le doti umane e politiche, e mi auguro – prosegue – che sia proprio lui a lavorare in queste ore per includere e non per dividere. Innanzitutto nel suo interesse di candidato che vuole non solo vincere le primarie, ma che punta soprattutto a vincere le ‘secondarie’, cioè le elezioni a sindaco del 31 maggio”. “Max Weber distingueva tra un’etica della convinzione, o delle intenzioni, da un’etica della responsabilità: la prima fa riferimento a principi assoluti che prescindono dalle conseguenze a cui essi conducono, la seconda agisce sulla base di un’analisi lucida del contesto e delle situazioni e si pone il problema delle conseguenze che da certe scelte scaturiranno. Io penso che se il centrosinistra vuole vincere la partita deve far prevalere a tutti i costi l’etica della responsabilità, quella cioè che si pone il tema di ciò che avverrà in conseguenza delle nostre azioni. E di farlo nell’interesse più generale di una città che non merita di essere riconsegnata all’egemonia della destra. Cerchiamo – conclude – di essere tutti consapevoli, in ultimo, che la storia delle elezioni cittadine dimostra che quando il centrosinistra si è presentato più unito ha vinto, viceversa quando non lo è stato”.