Comunali Lamezia: Ruberto lancia appello agli elettori

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di Claudia Strangis

– Lamezia Terme – Pasqualino Ruberto ne ha per tutti da Piazza Mazzini, dove ieri sera ha organizzato un appuntamento per incontrare i cittadini in vista delle elezioni. Forte del suo “essere libero e senza dover dare conto a nessuno”, ha criticato i due candidati degli altri schieramenti, Tommaso Sonni e Paolo Mascaro, rei, secondo lui, di mostrarsi come volti nuovi della politica e rappresentanti del mondo civico, quando dietro avrebbero, in realtà, politici di lungo corso: da una parte Gianni Speranza, Tonino Scalzo e Doris Lo Moro, e dall’altra Pino Galati e Franco Talarico. Quello di Ruberto è stato un appello rivolto a tutti gli elettori rimarcando “il grande progetto per questa città e l’amore per Lamezia” specificando che si tratta di “amore nel senso pragmatico del termine”. Ruberto ha richiamato il “senso di responsabilità” che prova, guardando a quelle che lui ha definito “le grande incompiute lametine”, sottolineando che il 31 maggio “sarà il momento in cui dovremo far pagare questa incapacità di realizzare sia al centrosinistra ma anche a chi è stato seduto nei banchi del’opposizione”. Viste poi le ultime evoluzioni politiche cittadine e il ritiro e abbandono di alcuni candidati alla carica di sindaco, Ruberto ha lanciato un appello a chi ha deciso di correre da solo, appellandosi alla necessità e alla possibilità di “unire le forze per la condivisione e così poter sottrarre agli altri”. A questo proposito ha avuto modo di chiarire anche il recente appoggio di Forza Nuova alla sua corsa da primo cittadino, specificando che si parte dalla condivisione di programmi (ha parlato anche delle sue idee per l’immigrazione), evidenziando che sia possibile avere una commistione di ideologie, sia con punti di vista diversi che in comune. “Trepidante” per l’imminente chiusura delle liste, fissata al 2 maggio, Ruberto si è detto desideroso di cominciare “finalmente” i confronti diretti con gli altri candidati. Considerando le dichiarazioni degli aspiranti sindaci lametini, quindi, si prospettano 30 giorni di dichiarazioni al vetriolo e, soprattutto, di fuoco.