Lamezia Terme – “E’ paradossale che chi pretende di rappresentare il “nuovo” del centrodestra lametino, sia l’emblema delle più vecchie logiche della politica. Non è credibile chi oggi punta il dito contro Galati e Talarico, ai quali si è affiancato nella sua ultraventennale carriera politica. Prima di parlare di progetti futuri per la città, Pasqualino Ruberto dovrebbe rispondere di ciò che non ha fatto nel passato, dei pugni non battuti sui tavoli regionali, delle tante occasioni in cui la fedeltà al “capo” gli è fruttata di più della battaglia giusta che avrebbe dovuto fare nell’interesse della città”. Lo afferma in una dichiarazione Rosario Piccioni, che critica l’apertura della campagna elettorale di Pasqualino Ruberto, al quale rimprovera di aver fatto “da apripista a Lamezia a un candidato di Serra San Bruno che come d’incanto ha fatto breccia nel cuore dei Lametini che in massa lo hanno votato alle ultime elezioni regionali”. Secondo Piccioni Ruberto, “prima ancora di convincere gli elettori lametini della bontà dei suoi programmi, dovrà provare a far dimenticare ai Lametini che per 4 anni lui è stato tra i “fedelissimi” dell’ex governatore Scopelliti, la cui amministrazione regionale, tra i tanti danni economici e morali fatti alla nostra Regione, ha relegato Lamezia Terme al ruolo di Cenerentola delle città calabresi”.