Catanzaro – “Credo che si debba fare un necessario distinguo tra cio’ che appartiene alla magistratura e cio’ che appartiene alla politica”. Lo afferma il Sen Antonio Gentile, coordinatore regionale del Ncd. “C’e’ un problema forte alla Regione – continua Gentile – ed e’ politico e non si vedono segnali di innovazione , ne’ si assiste a una interlocuzione tra il Governatore e i partiti politici. Nessuno mette dubbio che Oliverio sia una brava persona – aggiunge Gentile – ma qui non si tratta di fare l’esame del Dna, ne’ di organizzare una selezione tra guelfi e ghibellini. Da sette mesi abbiamo un governo regionale ridimensionato, con un programma che non si riesce a scorgere. C’e’ un aspetto che continua a essere sottovalutato che e’ quello della crisi del regionalismo – ripete Gentile – che ha fagocitato chiunque si sia avvicinato alla gestione. Cio’ che il Governatore sembra sottovalutare e’ la perdita del rapporto con la comunita’ , in pochi mesi e in ragione di un centralismo che determina implosione per coloro i quali amministrano. Avevamo chiesto un confronto ad Oliverio sulle nostre proposte , ma ci e’ stato sempre negato. Avevamo proposto la riforma del mandato per i consiglieri – prosegue ancora Gentile – l’allineamento della retribuzione massima dei dirigenti ad un tetto, la semplificazione degli atti, l’apertura di un tavolo di discussione sul Mef affidato a persone autorevoli: ne’ Oliverio, ne’ Magorno ci hanno mai risposto. Fare finta di nulla su rilievi importanti che la magistratura contabile ha inviato alle istituzioni, significa abdicare al proprio ruolo e lasciare tutto nelle mani della giustizia”.
“Sappiamo di non essere nuovi alla politica-aggiunge Gentile- come non lo e’ il Presidente, ma segnare una traccia demagogica fra esperti e neofiti, prescindendo dal valore, non porta a niente. Dall’altra parte abbiamo un partito di opposizione – prosegue il Senatore – Forza Italia, la cui storia coincide con la nostra e che rispettiamo profondamente, che brandisce le firme per un referendum e poi si chiude nel silenzio, facendo andare la questione su un binario morto: questo modo di porsi indebolisce la credibilita’ dei partiti e rende ancora piu’ difficile il compito di chi governa. I nostri consiglieri sono stati eletti in autonomia – continua Gentile – e non devono dire grazie a nessuno : sono persone che hanno cultura di governo, ma dinanzi alla chiusura del PD e di Oliverio non possono che agire senza alcun vincolo. Il futuro ci pone davanti la questione della legittimita’ della legge elettorale, rispetto alla quale bisogna capire prospettive e determinazioni. Il compito del Presidente oggi e’ quello di dare risposte alla collettivita’, anche se egli ha voluto assumersi ogni responsabilita’ delle sue scelte, evitando un confronto che sarebbe stato utile e necessario per difendere la Calabria. Un confronto – conclude – che abbiamo cercato, senza nulla a pretendere, per il bene della Calabria, su sanita’ e infrastrutture per esempio, ma che ci e’ stato puntualmente negato”.