Regione: Naccarato “siamo al tanto peggio, tanto meglio”

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Catanzaro – “Ho la sensazione che diversi settori politici calabresi stanno dando vita ad una sorta di “danza macabra” sul futuro della Regione Calabria e su quello del Presidente della Regione Mario Oliverio, all’insegna del solito motto che caratterizza certi ambienti: tanto peggio, tanto meglio”. Lo afferma in una nota il senatore Paolo Naccarato. Negli ultimi tempi infatti diverse prese di posizione ed anche alcuni comportamenti si sono distinti per andare ben oltre le piu’ elementari regole che devono sempre valere nella dialettica fra maggioranza ed opposizione. Anzi – aggiunge – tale limite e’ stato superato anche all’interno della maggioranza e dello stesso PD. Ma c’e’ davvero qualcuno che in coscienza pensa che sia meglio buttare a mare Oliverio e la sua giunta con tutto cio’ che ne conseguirebbe? O che la sottile opera di pervicace indebolimento posta in essere, non abbia come immediata conseguenza pesanti rallentamenti sull’attivita’ e la programmazione dell’azione di governo? Penso che tutto cio’ sia puro masochismo ed autolesionismo sulla pelle dei calabresi (tanto per cambiare!…). Tutte le persone perbene – sottolinea Naccarato – si indignano davanti a questo spettacolo, cosi’ come coloro i quali non a parole, hanno davvero a cuore il riscatto ed il rilancio della nostra regione e vogliono operare con spirito costruttivo ad una reale prospettiva di crescita. Insomma basta con questi giochetti e con questi metodi di autentica vecchia politica. Tutte le energie piu’ responsabili diano una mano e Mario Oliverio si doti al piu’ presto di un “comitato strategico” in grado di arricchire ed orientare l’indirizzo politico ed amministrativo: dica ai suoi assessori che il tirocinio e’ finito, comunichi ai vertici amministrativi della Regione che la ricreazione e’ terminata e che la smettano di tenere il freno a mano tirato e chi sbaglia o peggio, continua a rimanere inerme, presto cambiera’ mestiere. Come tutti sanno – conclude il senatore – siamo gia’ ben oltre un’emergenza sopportabile praticamente in tutti i settori, con un dramma occupazionale che cancella il futuro di troppi giovani: affossare anche l’istituzione regionale significherebbe mettere una pietra tombale sul futuro di tutti e dalla piu’ ferma indignazione popolare non si salverebbe piu’ nessuno. L’antipolitica, ringrazia”.

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