Lamezia Terme – La Delegazione dell’UDC di Lamezia Terme, ha scritto la Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti , chiedendogli di istituire una task force per monitoraggio, interventi, studi, indagini, controlli, rimedi e soluzioni problematica del mar Tirreno calabrese.
Ecco il testo della lettera: “il mare è l’icona della nostra Calabria e ciò per diversi motivi, due di essi sono però abbastanza evidenti: il primo è che una straordinaria bellezza naturale viene spesso deturpata da azioni ed omissioni umane del tutto illegali; il secondo è che il destino di tanti luoghi del Tirreno, da Belvedere a Paola, da Lamezia Terme a Pizzo, è legato da un filo indissolubile, per cui gli errori o i misfatti che possono accadere in un luogo si riversano, inevitabilmente, anche sugli altri.
Nessuno può pensare che ciò che accade nel Tirreno cosentino, anche per un gioco di correnti, non abbia conseguenze lungo le coste del lametino, così come ciò che accade nel nostro territorio non abbia conseguenze nel vibonese.
Nonostante alcuni depuratori funzionino benissimo, sono innumerevoli anni che, in alcune ore della giornata, lungo le nostre coste compare quasi immancabile una lunga striscia schiumosa dai colori verdastri-marroni.
E’ oramai un problema atavico, per cui la meraviglia dei bagnanti si ha allorquando la fantomatica striscia di sporcizia in alcuni giorni non fa la sua comparsa …
Riteniamo pertanto indispensabile una permanente, stretta e funzionale sinergia tra i soggetti preposti a tutelare, con diverse funzioni e prerogative, uno dei patrimoni più belli della Calabria.
Siamo consapevoli che i problemi sono molteplici, specifici e variegati, anche in riferimento ai diversi territori, noi, senza alcuna valore di esaustività, ne abbiamo identificati alcuni:
Il primo problema riguarda il funzionamento dei vari depuratori ubicati lungo le province di Vibo, Catanzaro e Cosenza che per come appurato in passato, non di rado, per problematiche diverse, invece di depurare, inquinano.
Altra problematica riguarda i numerosissimi pozzi neri di singole abitazioni, di interi fabbricati, di stabilimenti e di strutture varie. Invero gli scarichi di tali immobili, anziché essere collegati al sistema fognario, riversano il tutto direttamente nel terreno, in mare o lungo fiumi e torrenti.
Gli stessi fiumi, fiumare e torrenti che difficilmente vengono monitorati, men che men vengono ripuliti e spesso si trasformano, in caso di pioggia insistente, in vere e proprie bombe ecologiche che riversano in mare di tutto e di più.
Un’altra questione da non sottovalutare è che molti Comuni rivieraschi tarano le loro fognature ed i connessi impianti di depurazione sulla popolazione e l’utenza residente in inverno. Tuttavia la popolazione d’estate in questi stessi centri a volte si triplica e si quadruplica, per cui è ovvio che le loro fognature ed i loro impianti vanno in tilt.
Altre cause, altre ragioni ed altri responsabili ci sono e ci saranno e tutto ciò accade in un territorio vastissimo e lungo un tratto di litorale estesissimo, ecco perché occorre creare una task-force che si occupi del nostro mare e della sua salute in maniera permanente.
Ecco perché proponiamo, alla Signoria Vostra, di valutare l’istituzione di un gruppo di lavoro che coinvolga le migliori menti, energie, competenze ed esperienze e cioè:i tecnici del Ministero, i Magistrati delle Procure della Repubblica di Paola, Lamezia Terme, Cosenza e Vibo Valentia, i Carabinieri del NOE, i tecnici e funzionari dell’ARPACAL, le diverse Polizie Provinciali, la Guardia Costiera e le Capitanerie di Porto, l’Assessorato Regionale all’Ambiente, i Sindaci dei territori coinvolti, i volontari di Legambiente ed altre associazioni ambientaliste, nonché altri tecnici del settore. Tutto ciò affinché sotto un’unica cabina di regia, attraverso monitoraggi, indagini, interventi preventivi e di bonifica, studi, controlli, si pongano rimedi e soluzioni ad un problema non più rinviabile che rischia di uccidere per sempre la nostra già debole economia ed una delle più belle risorse naturali calabresi, come il nostro amato mare”.