Maida: Rifondazione Comunista “scandalosa nomina di Federica Gallo Cantafio”

rifondazione comunista

Maida (Cz) – Il partito di Rifondazione Comunista prende le distanze dalla nomina di Federica Gallo Cantafio ad assessore del comune del catanzarese. Il partito, che annuncia inoltre il suo passaggio all’opposizione, afferma di ritenere scandalosa la nomina non per questioni personali, quanto piuttosto per il modus operandi della maggioranza del comune maidese. “Ad essere scandaloso – affermano – e’ il sistema di selezione della donna che avrebbe dovuto prendere il posto dell’assessore uscente, che si basa solo e soltanto su un discorso familiaristico che a Noi non appartiene e dal quale vogliamo prendere nettamente le distanze”. Il neo assessore, come spiegano in una nota stampa dal partito, è la figlia dell’assessore sostituito, Sergio Gallo Cantafio. Secondo Rifondazione Comunista “l’Amministrazione una volta pubblicata la sentenza del consiglio di Stato, la quale obbligava l’inserimento in giunta di una donna, doveva convocare l’unico partito presente nell’amministrazione e iniziare una discussione seria sul nome da inserire, scegliendo dei criteri di selezione e soprattutto individuare una strada partecipata aprendo il confronto nella società civile e procedere insieme lungo questa strada, cercando attraverso questa occasione di aprirsi alla comunità come non si è fatto in questi anni. Ma purtroppo questo non è avvenuto, si è scelta la strada più semplice e perché no, la strada più sicura”. Una scelta che il partito non apprezza e che ritiene essere “un errore strategico e politico, un danno d’immagine notevole, al quale noi non possiamo prendere parte”. “Per le ragioni citate – scrivono dal direttivo – il Partito della Rifondazione Comunista attraverso questo documento comunica al gruppo consiliare “Insieme per Maida” la decisione assunta nella nostra assemblea del 26/10/2015 che colloca il nostro Partito al di fuori della maggioranza e chiede al suo consigliere Francesco Dattilo di rimettere le proprie deleghe nelle mani del Sindaco”.

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