Senato: Giunta vota a favore richiesta arresto Caridi (Gal)

Antonio-Caridi-03-600x450Roma – La Giunta per le autorizzazioni del Senato ha votato a favore della richiesta di arresto nei confronti del senatore di Gal, Antonio Stefano Caridi. E’ quanto viene riferito al termine della riunione. Hanno votato a favore Pd, M5S e Lega, mentre si sono espressi contro l’arresto Forza Italia, Gal e Idea. Ncd, invece, non ha partecipato al voto per motivi di opportunita’, in quanto – viene spiegato – tra il componente della Giunta di Ncd, Nico D’Ascola, e il senatore Caridi da tempo esistono ‘attriti’ personali e pubblici e quindi non ha ritenuto opportuno esprimersi con un voto. Non ha votato il presidente della Giunta, Dario Stefano. Andrea Augello di Cor si e’ astenuto. I voti a favore sono 12, 7 i voti contrari, 1 astenuto e 2 senatori non hanno partecipato al voto.

Senato: Pd, Giunta ha fatto suo lavoro su Caridi
“Le polemiche del Movimento 5 Stelle sono ancora una volta fuori luogo e strumentali. La Giunta ha fatto il suo lavoro e ha doverosamente esaminato l’ulteriore documentazione prodotta dal senatore Caridi. Se non avessimo concesso altre due ore per un approfondimento saremmo venuti meno al nostro compito. Una volta analizzata questa documentazione, la Giunta si e’ liberamente espressa e il Pd in modo compatto ha votato a favore della proposta del relatore”. Lo dichiarano i senatori del Pd membri della Giunta per le autorizzazioni, Giuseppe Luigi Cucca, Felice Casson, Rosaria Filippin, Nadia Ginetti, Doris Lo Moro, Claudio Moscardelli, Giorgio Pagliari, Stefania Pezzopane.

 

Senato: M5S chiede votare subito su Caridi, ma c’e’ ddl Editoria
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto che l’Aula del Senato si possa esprimere subito sulla richiesta di arresto avanzata dalla procura di Reggio Calabria nei confronti del senatore di Gal, Antonio Stefano Caridi, visto che la Giunta ha terminato il suo lavoro e si e’ espressa a favore dell’arresto. Tuttavia, il presidente di turno, Roberto Calderoli, ha respinto la richiesta dei pentastellati perche’, trattandosi di una inversione dell’ordine del giorno dei lavori, questa va avanzata o ad inizio seduta o quando l’argomento che e’ in discussione, e’ terminato. E, al momento, l’Aula e’ impegnata nell’esame del ddl Editoria. Quindi, nulla da fare: in base al regolamento, spiega Calderoli, si va avanti con il ddl in esame, nonostante le proteste dei 5 Stelle.

La richiesta di inversione dell’ordine dei lavori dell’Aula del Senato, anticipando cosi’ il voto sull’arresto nei confronti di Caridi, potrebbe essere rinnovata domani mattina, ad inizio seduta, dal Movimento 5 Stelle. Se la richiesta dovesse essere accolta, l’Aula di palazzo Madama procederebbe con il voto – segreto – sulla richiesta di arresto nei confronti di Caridi e solo dopo riprenderebbe l’esame del ddl Editoria. Il provvedimento, viene spiegato, potrebbe arrivare al voto finale nella giornata di domani, ma secondo diversi senatori e’ alquanto difficile che con l’andare avanti della giornata – essendo a ridosso dello stop dei lavori per la pausa estiva – si riesca a garantire il numero legale. C’e’ dunque il rischio che il prosieguo dell’esame del ddl Editoria possa slittare a settembre: sul provvedimento ‘pesano’ circa 300 emendamenti. Qualora si dovesse procedere domani mattina con il voto su Caridi, secondo alcuni senatori non e’ escluso che, nella segretezza dello scrutinio, l’Aula del Senato possa ‘ribaltare’ la decisione assunta oggi dalla Giunta per le autorizzazioni, esprimendosi contro la richiesta di arresto. Oggi in Giunta sono stati 12 i voti favorevoli e 7 i contrari: tra i primi, il Pd, M5S e Lega, mentre hanno votato contro Forza Italia, Gal e Idea.