Regione: Truglia annuncia nascita Calabria Attiva

alex-truglia-450-602Catanzaro – “Nasce Calabria Attiva forza politica a carattere regionale”. Lo rende noto Alex Truglia ex coordinatore provinciale Catanzaro di Italia Unica eletto coordinatore regionale, che spiega che la nascita di questo nuovo movimento è stata concordata dopo l’uscita di Passera da Italia Unica e che Calabria Attiva nasce dall’iniziativa di numerosi partiti regionali che a fine mese costituiranno il partito federato nazionale”. Lo stesso Truglia farà parte come componente della direzione nazionale. Truglia spiega che “il nascente partito politico si ispira a principi popolari, liberal democratici e riformisti. Persegue –aggiunge – l’ ideale del merito, e della solidarietà sociale. Tra i suoi obiettivi, in primo piano il rinnovamento della politica e della società in Calabria ed in Italia, con la missione di stare sempre al servizio dei cittadini”. Truglia inoltre spiega che “Calabria Attiva nasce infatti a tutela del Cittadino, vuole insieme ad esso costruire il benessere di ognuno. Punterà – prosegue – l’attenzione su turismo, agricoltura, piccola e media industria, ambiente, sociale, pubblica amministrazione, istruzione”. Ed inoltre Truglia precisa che “sara’ in grado di rispondere al cittadino, grazie ai valori della coerenza, dell’onestà e della coesione .Calabria Attiva – prosegue Truglia – si impegnerà ad attuare iniziative che mettano in primo piano la persona e i suoi diritti fondamentali e inviolabili. Soprattutto il diritto al lavoro come fondamento della dignità umana, lo sviluppo del terzo settore, la responsabilità intergenerazionale, la solidarietà verso i più deboli”. Inoltre, spiega ancora Truglia, “rifiuta ogni forma di discriminazione, e tiene particolarmente alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, della nostra splendida regione. Vuole dare – commenta ancora – piena attuazione alla libertà di iniziativa economica, così come sancita dall’art. 41 della Costituzione, per la creazione di ricchezza e di benessere sociale. Tutto questo – conclude – mantenendo e valorizzando la cultura di appartenenza ma in un’ottica di progresso”.