Iscrizione Udc inquinate?, congresso regionale rinviato

conferanza-udcLamezia – Il tesseramento dell’Udc in provincia di Catanzaro e’ stato inquinato da false adesione come denunciato nei giorni scorsi dal responsabile dei tesseramenti presentando una denuncia alla procura della Repubblica di Lamezia? Un interrogativo, ma soprattutto un mistero politico, che potrà essere chiarito non solo dalla magistratura, ma dalla stessa politica, cioè dai protagonisti della “campagna” tesseramento che si è conclusa, come ha spiegato, questa mattina Franco Talarico, in una conferenza stampa, nel ricostruire i fatti, lo scorso 11 aprile con l’attestazione di Nicotera, che poi è stata inviata a Roma, certificando di fatto la regolarità del tesseramento e dei nominati che sono stati inseriti nella piattaforma digitale dal Nicotera, titolare della password che nella fase finale è stato aiuto da alcuni collaborati. Una versione quella descritta questa mattina che è diversa da quella fornita il 17 novembre scorso da Nicotera che incontrando la stampa ha riferito che  le “adesioni nell’area di Catanzaro,  non portano la sua firma” e che non sarebbero stati inviati da lui. Quindi altro mistero.  Ma al di là dei segreti che saranno svelati dagli inquirenti resta un dato la vicenda ha scatenato un terremoto politico all’interno dell’Udc che ha costretto Talarico a rinviare il congresso regionale previsto per sabato 26 novembre. Questa mattina l’ex presidente del consiglio regionale confrontandosi con il mondo dell’informazione ha ricostruito in particolare l’iter dei tesseramenti spediti a Roma, secondo cui le adesioni, con un contributo di 5 euro, sono state certificate dal responsabile provinciale del tesseramento, che tra l’altro, ha spiegato, aveva il compito di verificare e se c’era qualcosa strana doveva segnalarlo. Talarico affiancato dai commissari responsabili delle province Tommaso Brutto, Ottavio Bruni, Vincenzo Camposano e Marco Martino, ha fornito la sua versione dei fatti, evidenziando che il tutto avviene a pochi giorni dal congresso regionale. Una posizione che ha definito assurda e strana anche perché ha rimarcato, con carta alla mano, “l’avvocato Giancarlo Nicotera, l’unico incaricato a vigilare sui tesseramenti ha inviato una lettera firmata a Roma l’11 aprile scorso, dove comunicava che le adesioni erano state 1.702 assumendosene tutte le responsabilità, quando sarebbe dovuto intervenire prima o si sarebbe potuto dimettere. E’ stato firmato anche da lui un assegno circolare di cinquemila euro. Non è giusto creare una confusione cosi grande arrivando ad offendere tutti i tesserati della Calabria” ha proseguito poi.
Quel che sembra, è che sia stia delineando un vero e proprio enigma sui tesseramenti: perché tra i nominativi, come era stato annunciato da Nicotera, risulterebbero persone ignare, tra cui addirittura un prete, con tanto di numero di carte d’identità. Al momento il mistero rimane. Perché sono iscritte persone “che non hanno mai dato adesione al partito?”. “Chiedo scusa alle persone che si trovano iscritte senza saperlo – ha concluso Talarico – perché non so chi ci sia dentro. Scusa dovrebbe chiederla anche Nicotera, in quanto il responsabile era lui. Se la procura mi chiamerà porterò tutti i documenti e giudicherà”.
Paola Gallo

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