Lamezia: autosospesi Udc, Brutto assurdità giuridiche autoespulsioni

nicotera-sdanganelliLamezia Terme – “Le metafore nel caso del commissariamento dell’Udc lametino si sprecano. Qualche riflessione, l’ultima però che faremo con il neo-uddicino Brutto ed i suoi amici (in quanto vorremo evitare di fare loro ancora pubblicità gratuita),siamo costretti a farla. Ovviamente non intendiamo più tediare i cittadini con queste “querelles”in quanto gli stessi, certamente, hanno problemi più seri ed urgenti da affrontare. Per Statuto nazionale (art. 79) il termine massimo per assumere la decisione in merito al ricorso presentato avverso il commissariamento il 2 settembre 2016 era, a pena di decadenza dell’atto, di 45 giorni”. Lo affermano in un nota congiunta Massimo Sdanganelli, Pasquale Di Spena,Giancarlo Nicotera, Roberto Bonaddio, Stefania Renda, Antonietta Lanzo, Simone Cicco, Giuseppe Costanzo, Giovanna Mazza, Giancarlo Muraca, Giuseppe Muraca, Raniere Luciano e gli altri 100 già autosospesi, commentando la notizia del rigetto del ricorso da parte della Commissione centrale per le Garanzie Statutarie, che annotando ancora : “prendiamo atto che incidentalmente la Commissione ha deciso invece (dopo 77 giorni) il 18 novembre, proprio il giorno dopo la nostra autosospensione avvenuta il 17 dello stesso mese, per cui qualche battuta ce la concediamo”.
Quindi precisano i firmatari della nota: “essendoci già autosospesi, questa decisione “postuma” ci appare simile a quella di un arbitro di calcio che fischia ed assegna un rigore quando le squadre sono già negli spogliatoi sotto la doccia”. Comunque, “quello che fa più sorridere”, Massimo Sdanganelli, Pasquale Di Spena,Giancarlo Nicotera, Roberto Bonaddio, Stefania Renda, Antonietta Lanzo, Simone Cicco, Giuseppe Costanzo, Giovanna Mazza, Giancarlo Muraca, Giuseppe Muraca, Raniere Luciano e gli altri 100 già autosospesi, “è però altro: da oggi – spiegano – chiederemo ai giornali telematici lametini di cambiare oggetto sociale. Infatti, stante quanto riferito dalla Commissione Udc romana, essi non sono più solo dei giornali online, ma sono formalmente altresì equiparati agli Uffici U.N.E.P.(Ufficio Notifiche, Esecuzioni e Protesti) epertanto i giornalisti di tali testate sono pure dei messi notificatori, per cui potranno chiedere indennità aggiuntive ai loro editori”. “Ebbene sì, – precisano ancora – nonostante nessuno dei Dirigenti commissariati abbia mai ricevuto alcun atto di commissariamento, con le eventuali puntualie precise contestazioni, la Commissione romana alle nostre eccezioni in merito ha testualmente statuito: “Si fa presente che da una breve istruttoria operata online sui motori di ricerca si evince incontrovertibilmente (giornali online del 26 agosto) che l’avv. Rosina Mercurio è stata effettivamente nominata il 25 agosto, ragion per cui i vizi denunciati (omessa notifica)non hanno alcun pregio”.
I firmatari avrebbero “sperato che non fosse vero, ma è scritto così nero su bianco”. Quindi i firmatari sono convinti che “da domani in poi un’informazione di garanzia, un licenziamento, una infrazione disciplinare o un qualsivoglia altro atto giuridico, non dovrà essere notificato alla parte contro-interessata, ma basterà che sia inviato ai giornali online perché la notifica si sia consumata”. Ed a tal proposito di domandano: “e’ questo il diritto e la democrazia interna che vige nei partiti politici?” e rispondono “nooo, non può essere vero… . Ultima chicca – aggiungono – della Commissione romana, che contiene quella che in diritto si chiama “contraddizione in termini” mentre per i comuni mortali è più semplicemente un “vuoto logico”, è testualmente questa: “Si stigmatizza il comportamento del Commissario provinciale Brutto il quale avrebbe dovuto per correttezza politico-istituzionale informare il segretario cittadino uscente dell’avvenuto commissariamento, ringraziandolo, come avviene in questi casi, del lavoro svolto””. Comunque i firmatari “a parte la nota di biasimo e ferma disapprovazione emessa dalla Commissione romana all’indirizzo di Brutto per il comportamento da lui tenuto nella presente vicenda”, si chiedono, “sorridendo per le assurdità giuridiche che abbiamo avuto modo di leggere: ma quindi del commissariamento siamo stati informati o no? Per quanto sopra detto, i firmatari annunciano che continueranno nella loro “battaglia a strenua difesa del Diritto e della Legalità (intesa come rispetto delle regole) e prendendo atto che da questo partito (a causa delle nostre battaglie che porteremmo avanti nelle sedi competenti) vogliono espellerci, togliamo il disturbo e (dagli spogliatoi) ci auto-espelliamo tutti. Staremo sempre dalla parte della democrazia e della Costituzione, più convinti che mai che nessun bavaglio ci fermerà. Porteremo avanti, sempre e comunque, i valori veri ed antichi dello scudo crociato”.