Fondi Ue: Bevacqua (Pd), riflessione seria non piu’ rinviabile

domenico-bevacqua600x450Reggio Calabria – “L’apertura di un tavolo tecnico fra esecutivo regionale, consiglieri e dirigenti per una riflessione seria e conclusiva sui fondi europei non e’ ulteriormente rinviabile. E’ una battaglia che porto avanti da mesi e che oggi rilancio alla luce della discussione tenutasi in Consiglio in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione: i consiglieri devono avere la possibilita’ di esercitare la funzione primaria che deriva dal loro mandato. Se il bilancio e’ ingessato, bloccato da spese vincolate e da un macigno debitorio frutto delle scelleratezze del passato, i titolari della funzione legislativa devono avere la possibilita’ di accedere alle altre risorse disponibili. Nella sua relazione in Consiglio, lo stesso assessore Viscomi ha testualmente affermato “non e’ il bilancio che sostiene le politiche di sviluppo, ma le risorse che si reperiscono in altre fonti di finanziamento, nazionali e comunitarie”. Ecco, ripetendo quel che ho detto in aula, mi chiedo: se a noi consiglieri non e’ dato modo di accedere a queste risorse per finanziarie specifici progetti di legge, qual e’ il ruolo residuo che rimane in capo al Consiglio?”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Domenico Bevacqua, che continua: “Ci manca la possibilita’ reale di incidere sulle problematiche di fondo dei territori, siamo impediti nel nostro legittimo e doveroso intento di caratterizzare la politica che questa maggioranza si e’ impegnata a condurre nel momento in cui si e’ presentata agli elettori”.
“Si tratta – aggiunge Bevacqua – di un tema essenziale, emerso in tutta la sua gravita’ anche nel corso di diverse sedute della Commissione da me presieduta, in relazione a molti progetti di legge proposti da altri colleghi consiglieri. Cosi’, a titolo di esempio esemplificativo, dico con forza che e’ inaccettabile che la tecnocrazia, regionale o comunitaria, svuoti di senso la funzione legislativa, non consentendo neppure che si possano individuare e indicare le fonti di copertura in un progetto di legge, come “Montagna solidale”, costruito con pazienza e attenzione, attraverso l’interlocuzione con le comunita’ residenti e con gli esperti del ramo, e finalizzato alla formazione sul campo e all’autoimprenditorialita’ specializzata nella manutenzione, salvaguardia e valorizzazione del territorio. Su questa battaglia – conclude Bevacqua – io non mollo neanche di un centimetro: nei prossimi giorni chiedero’ al presidente Oliverio di convocare un incontro preliminare che veda la presenza del dott. Pratico’, dirigente generale della Programmazione nazionale e comunitaria. Credo sia arrivato il momento di raggiungere una posizione unitaria e condivisa fra il livello politico e il livello burocratico e, conseguentemente, di aprire, con determinazione e coraggio, un confronto serrato con Bruxelles per una maggiore autonomia nella individuazione di misure e di interventi mirati a un reale sviluppo occupazionale. Cio’ che mi sta a cuore e’ la possibilita’ di adempiere al mio dovere. E’ tempo che la questione venga posta in maniera netta: il legislatore regionale deve essere messo in grado di incidere sulle occasioni di sviluppo offerte dai fondi europei”.