Pd: Bevacqua, ora riflessione nel partito e su governo regione

domenico-bevacqua600x450Catanzaro – Il consigliere regionale del Pd Mimmo Bevacqua interviene dopo la sconfitta del partito nel recente referendum e parla della “necessita’ di prendere atto della volonta’ dei cittadini e riallacciare il filo di un lavoro che non ha mai abbandonato neanche nelle convulse ultime settimane di campagna referendaria che lo hanno visto impegnato, con i big su tutto il territorio regionale”. Ma Bevacqua parla anche dell’opportunita’ di una riflessione sull’attivita’ della Giunta regionale. Il dopo referendum, per il fondatore di Zonadem e’, ancora piu’ di prima, l’apertura al territorio a quelle energie vive e sane “alle quali – dice Bevacqua – il partito si rivolge e che e’ necessario coinvolgere, perche’ il voto del 4 dicembre e’ una sorta di ribellione dei cittadini. Un voto antisistema espresso per la maggior parte da giovani, disoccupati, dai cittadini che vivono sulla propria pelle, quotidianamente il disagi di redditi bassi, l’emergenza lavoro o quella della salute o quella della casa. La bocciatura della riforma costituzionale va letta principalmente come una rifiuto dell’ establishment, dell’apparato di potere che ha fallito proprio perche’ percepito come distante e avulso dai contesti sociali, sempre piu’ problematici e vulnerabili”. Bevacqua preannuncia l’assemblea provinciale di Zonadem subito dopo le feste natalizie. “Il lavoro che ci attende ora – dice il presidente della Commissione regionale ambiente – e’ determinante. Non si puo’ piu’ scherzare, se vogliamo veramente riprendere il dialogo con la base. Ma si tratta anche – insiste Bevacqua – di ritrovare le ragioni dello stare insieme in un progetto politico di riforma del Paese rilanciare un nuovo welfare per rispondere ai bisogni dei vecchi e nuovi poveri, tralasciare i personalismi che hanno lacerato il partito. La cosa piu’ grave – dice l’esponente di Zonadem – e’ che non siamo riusciti a convincere i giovani che pure nel dibattito ci sono stati ma, complice anche un’impostazione sbagliata della campagna referendaria, hanno espresso tutto il loro dissenso al governo e ad una riforma che non e’ stata interpretata nella sua essenza, ma utilizzata come capro espiatorio di un malessere che covava nei cittadini e nella base del partito da tempo e che abbiamo effettivamente ignorato. Non abbiamo molto tempo – ribadisce – dobbiamo cambiare metodo e ridare forza al territorio ripensando magari anche alla funZione dei circoli locali, alla politica dell’ ascolto, del coinvolgimento e soprattutto a quel pragmatismo politico che consentiva di tradurre il disagio e le problematiche dei cittadini in azioni di governo e piani di intervento. La politica al servizio dei cittadini e non viceversa”.
Bevacqua si dice consapevole “che il tempo dell’attesa alimenta il qualunquismo e rende vano anche cio’ che di buono e’ stato fatto. Cio’ vale anche a livello regionale dove – dice – l’approvazione di strumenti legislativi strategici, quali, solo per citare gli ultimi, il Piano regionale dei rifiuti nell’ottica di una uscita definitiva dall’emergenza nella gestione del ciclo dei rifiuti e il Piano regionale dei trasporti che ha ripercussioni dirette sulla possibilita’ di sviluppo economico e commerciale della Calabria, non viene recepita nella loro valenza strategica. Queste circostanze impongono – dice Bevacqua – una riflessione seria nell’ambito della maggioranza che oggi governa la regione. Credo che sul fronte legislativo abbiamo fatto tanto, approvando, in soli due anni, leggi importanti come la modifica della legge urbanistica e quella relativa al piano casa, il QTRP, strumento cardine per la programmazione socio economico di ogni regione. Allora se nonostante tutto questo veniamo recepiti in chiave negativa, una riflessione credo che sia doveroso farla. Ecco perche’ – continua Bevacqua – occorre ripartire da noi – da un partito troppo spesso avvinghiato da beghe e personalismi per ritrovare le ragioni per lavorare insieme, in un contesto politico di forte appartenenza che, nonostante tutto, resta una casa democratica, libera e riformista. Nascondere come gli struzzi, la testa sotto la sabbia – conclude l’esponente del pd – senza avere la consapevolezza del tempo che viviamo e dellle attese per le nostre comunita’, significa decretare un declino lento ma inesorabile del PD calabrese rischiando di consegnare la regione a chi oggi fa del qualunquismo e del populismo la sua arma migliore per mietere consenso. Per far cio’ – conclude Bevacqua – c e’ bisogno che qualcuno si assuma la responsabilita’ di alimentare il dibattito, per il bene del PD, dei calabresi e della maggioranza che governa la Calabria. Da qui la decisione di Zonadem di promuovere per meta’ gennaio una grande iniziativa per avviare una riflessione a piu’ voci nel PD ed il rilancio dell’attivita’ dell’azione di governo regionale attraverso il coinvolgimento, nel dibattito, del Presidente della giunta regionale e di tutti gli attori sociali della nostra regione”.