Bankitalia Calabria: Nicolo'(FI),rapporto ultima chiamata Regione

alessandro-nicolo600x450-1Reggio Calabria – “L’ultimo rapporto di Bankitalia sull’economia regionale e’ un report di ‘segni meno’, attestazione inconfutabile di una pericolosa stagnazione nei principali comparti produttivi, che non desta alcuna sorpresa, visto che da tempo andiamo segnalando inefficienze e inadeguatezze, attraverso atti di sindacati ispettivo sull’attivita’ del Governo guidato da Mario Oliverio”.Lo afferma il Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella Alessandro Nicolo’ secondo il quale si tratta di “dati e cifre che, senza tema di smentita, comprovano un operato che non si e’ dimostrato all’altezza dei bisogni e delle istanze di una regione in affanno. Segnalando con puntualita’, problemi e carenze, Bankitalia bacchetta i tanti flop rimediati dalla Giunta che – sottolinea ancora Nicolo’ – non e’ stata in grado di invertire la rotta e d’inverare quel cambiamento tanto atteso dai calabresi, seppur ci troviamo ormai al giro di boa”. “In un contesto di opposizione si’ critica ma responsabile – prosegue il Presidente del Gruppo di FI – avevamo individuato una serie di crepe nella gestione e fornito diversi assist mediante interventi in Aula, interrogazioni, interpellanze e mozioni, rilanciando la necessita’ di azioni incisive nei comparti dell’economia regionale, della spesa dei fondi comunitari, nelle politiche agricole, di contrasto alla disoccupazione e sostegno al lavoro, con particolare attenzione alle grandi emergenze che continuano ad attanagliare la sanita’. Argomenti ripresi oggi da Bankitalia nella sua relazione che appare come una ‘certificazione di morte’ rispetto al rallentamento della crescita e dello sviluppo di una regione che rimane al palo con livelli di crisi pericolosamente alti”.
“Il giudizio sull’azione della Giunta regionale e della maggioranza di centrosinistra, dopo la fisiologica attesa dell’avvio di legislatura, persiste nell’evidenziare l’assoluta esiguita’ di risultati – rileva ancora – e’ il mercato del lavoro a segnare piu’ il passo, proprio laddove si sarebbe dovuto intervenire con maggior vigore e credibilita’, considerato che – con un tasso del 58,7% – la Calabria e’ ufficialmente la regione europea che ha fatto registrare il peggior dato di disoccupazione giovanile dell’intero continente. Un trend purtroppo tutt’ora in crescita con le imprese – evidenzia l’esponente politico – che nascono e muoiono nel giro di pochissimi mesi, soffocate come sono di burocrazia e di crediti negati da un sistema finanziario che drena risparmio senza lasciare nulla sul territorio, trasferendolo nella disponibilita’ del sistema produttivo del nord del Paese mentre la provincia di Reggio e’ fra le realta’ piu’ tartassate dagli oneri fiscali senza beneficiare peraltro di adeguati corrispettivi in termini di servizi”. Secondo Nicolo’ “chimere restano ancora sia il Piano per il lavoro annunciato dalla Giunta Oliverio che Garanzia Giovani, strumento che altrove sta mitigando gli effetti della disoccupazione giovanile sotto i trenta anni, contrariamente a quanto sta avvenendo in Calabria dove tali politiche non hanno sortito gli effetti sperati. Lungi da noi sollevare polveroni o fare bassa polemica politica, e’ in gioco la dignita’ di tanti giovani”, “Nonostante la Calabria possa disporre di ingenti risorse provenienti dall’Unione Europea, i finanziamenti languono e i disoccupati e le imprese ne pagano le conseguenze. Colpa anche della frammentazione in piu’ rivoli della spesa comunitaria, deprivata di un unico progetto organico di sviluppo. I ritardi nella gestione di questa importante voce di spesa e dei fondi Por frenano la ripresa e indeboliscono il tessuto produttivo e l’economia calabrese nel suo complesso, mentre si registra un aumento dei livelli di indigenza con il numero piu’ elevato di famiglie – nella media nazionale – che vivono in una condizione di poverta’ assoluta con il 12,4%. Ne’ va meglio in uno dei settori piu’ sensibili come quello sanitario che sconta politiche restrittive le quali hanno inevitabilmente prodotto una contrazione dei servizi incidendo negativamente sull’effettivita’ del diritto alla salute dei cittadini con pesanti ripercussioni negative anche sulle cifre dell’emigrazione sanitaria” – stigmatizza il Capogruppo di Fi – il rapporto di Bankitalia suona come l’ultima chiamata. Il Governo regionale – conclude Alessandro Nicolo’ – intervenga prima che sia troppo tardi. Ulteriori indugi e ritardi saranno irrecuperabili”.