Pd: Scalzo, ripartire dal territorio con idee e contenuti

Catanzaro  – “E’ assai positivo che il dibattito congressuale, nel Partito Democratico calabrese, sia stato aperto. Se cosi’ non fosse stato, non sarebbero stati soltanto congelati gli attuali organismi dirigenti e prorogato il segretario regionale, ma l’intero PD sarebbe stato irreversibilmente trascinato nella palude”. Ad affermarlo e’ Antonio Scalzo, consigliere regionale del Pd, che aggiunge: “In questa direzione, va dato atto ad Ernesto Magorno di aver colto l’urgenza di celebrare il congresso regionale ed evitare, cosi’, una sorta di agonia. Il PD deve rinascere e puo’ farlo, ripartendo dai territori e mettendo in campo idee e contenuti”.
“Dobbiamo capire le ragioni della vera e propria disfatta elettorale che abbiamo subi’to ma, soprattutto, dobbiamo guardare avanti e individuare le giuste strategie per restituire al PD il ruolo che gli compete non solo in Calabria, ma in Italia. Quello del 4 marzo scorso – afferma ancora il consigliere – e’ stato un voto che ha stravolto il sistema politico italiano. Sono stati sconfitti tutti i riformismi e, nel contempo, hanno avuto un successo straripante i populisti. Non si tratta, a ben vedere, di un fenomeno unicamente italiano. E’ semmai una tendenza diffusa a livello internazionale, dove la sinistra e’ in profonda crisi. Il tramonto del blairismo in Gran Bretagna, il perdurare di un sistema instabile e inevitabilmente di grossa coalizione in Germania, l’abbandono dell’identita’ partitica nella Francia di Macron, fino ai leaderismi imperanti negli USA, in Russia, in Cina. Il quadro e’ mutato e l’Italia non ne e’ stata immune, anche perche’ il tessuto sociale non aveva piu’ anticorpi contro il virus populistico”.

“Ecco perche’ sarebbe inutile e suicida se dovessimo analizzare il voto in Calabria per scagliarci reciprocamente addosso, nel gruppo dirigente democratico, i dardi ancora infuocati della pesante sconfitta elettorale. Non invoco, ovviamente, autoassoluzioni, ma sarebbe poco responsabile non cogliere le ragioni profonde che hanno determinato una vera e propria onda elettorale. Ritengo – spiega Scalzo – che il voto prima ancora che un consenso verso i grillini e i leghisti sia stato un atto di protesta verso le forze che, dopo circa un ventennio, non sono riuscite a tirare fuori l’Italia da una grave crisi economica e sociale. Il voto ha manifestato frustrazione, insicurezza e stanchezza verso una condizione che, soprattutto al Sud, nega una prospettiva di vita. La stragrande maggioranza degli elettori ha inteso manifestare con il voto il sentimento di chi avverte di essere stato defraudato dalla speranza del proprio futuro. Il congresso del PD in Calabria, comunque, dovra’ misurarsi con questa inquietudine sociale. Mentre i populisti, molto probabilmente, saranno verificati alla prova del governo, il PD dovra’ trovare le forme e le idee per tornare ad essere interprete di una societa’ attraversata da profondi tumulti e non piu’ statica e subalterna alle vecchie dinamiche istituzionali e politiche. Il mio auspicio e’ che il gruppo dirigente ed i circoli del PD siano all’altezza di questo sforzo. Dovra’ essere impegno comune ad isolare le polemiche di cortile o le analisi strumentali finalizzate a posizionamenti interni autoreferenziali o ad obiettivi di mero sostituismo. Abbiamo bisogno di un gruppo dirigente che a giugno, a conclusione del congresso, sia portatore di una identita’ politica e programmatica che abbia la forza di essere credibile, attrattiva e in grado di sollecitare un rinnovato interesse popolare verso il nostro partito. Un Pd che, in Calabria e a Roma – conclude – sappia fronteggiare la duplice domanda di sicurezza sociale e modernita’, assumendo un ruolo centrale nell’ambito del rinnovato e ricomposto quadro politico nazionale”.