Autonomia: Falcomata’, “Fara’ crescere le distanze”

Reggio Calabria  – “Un regionalismo cosi’ concepito, non fa altro che aumentare le distanze e le differenza in un’Italia gia’ fortemente spaccata in due”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomata’ (Pd), intervenuto al dibattito sul “Regionalismo differenziato” organizzato dal suo partito nella sede nazionale di via di Sant’Andrea delle Fratte a Roma. Mettendo in guardia “dall’inseguire chi usa strumentalmente sentimenti positivi come quelli d’identita’ e del senso d’appartenenza”, il primo cittadino ha parlato di Mezzogiorno che “non ha bisogno di autonomia, ma di risolvere definitivamente la Questione Meridionale”.
Falcomata’ ha quindi rivendicato il lavoro degli ultimi due governi del Pd che, in questo senso, “sono stati gli unici a mettere in campo le azioni piu’ importanti per il Meridione e gli enti locali in termini di strumenti di programmazione, pianificazione e crescita dei territori. Atti concreti – ha spiegato Falcomata’ – come i Patti per il Sud o i Bandi per le periferie che, con un tratto di penna, erano stati cancellati dal primo disegno della legge di bilancio 2018 e che, fortunatamente, solo grazie all’intervento portato avanti dai Comuni e dall’Anci sono stati, seppur parzialmente, ripristinati”.

Falcomata’ ha preso ad esempio il tema della Sanita’ quale elemento significativo di un regionalismo differenziato da rivedere e approfondire: “Nei giorni scorsi si e’ parlato molto delle criticita’ del sistema sanitario calabrese e, piu’ nel dettaglio, tutti avete visto le immagini della trasmissione “Le Iene” sulle sconcertanti condizioni dell’ospedale di Locri. Seppur vera quella situazione, e’ altrettanto vero che esistono centri di eccellenza nella sanita’ calabrese. E’ comunque, quella di Locri, una fotografia di un paese spaccato in due dove un ospedale di Milano con 800 posti letto costa annualmente la meta’ di quello calabrese dove i posti letto sono il 50% in meno. Ecco – ha ribadito il sindaco di Reggio Calabria – si sta parlando di un regionalismo differenziato che non farebbe altro che acuire simili gap. Credo – ha aggiunto Falcomata’ – che con la massima lucidita’, dovremmo mettere al primo posto la centralita’ dei territori, la solidarieta’, coinvolgere in un dibattito, che non puo’ essere rimandato ad un non meglio specificato contratto di governo, gli altri attori locali come i Comuni e le Citta’ metropolitane. Quando le regioni ed i territori verranno messi sullo stesso punto di partenza, potremo ragionare e trasformare questo confronto in positivo e consentire alle comunita’ di mettere in risalto le proprie specificita’, caratteristiche e peculiarita’”.