Sanita’: azienda unica, Mirabello “atto di riformismo qualificato”

Reggio Calabria – “L’approvazione della legge sull’integrazione di Pugliese Ciaccio e Mater Domini, oltre a rappresentare un atto di riformismo qualificato che ha chiuso una vicenda che si trascinava da decenni, ha consentito di mettere in campo un metodo concertativo e di condivisione fra le forze politiche che, se meglio utilizzato, può consentire di chiudere la legislatura con ulteriori importanti passi in avanti”.
E’ quanto afferma il presidente della Commissione Sanità della Regione Calabria, Michele Mirabello che aggiunge: “Siamo dunque nelle condizioni di aprire una importante fase di riformismo bypartisan nel settore più delicato e forse nella stagione più difficile del regionalismo calabrese. Ritengo, in effetti – come ho già avuto modo di dire nel mio intervento in aula-, che, utilizzando lo stesso tavolo e la stessa ferrea volontà unitaria di tutta la classe dirigente calabrese in materia di riassetto del sistema sanitario calabrese, si possa arrivare all’approvazione di una grande riforma, anche questa attesa dai calabresi e da tutte le forze politiche rappresentate nella massima assise regionale”.
Aggiunge Mirabello: “Oggi credo ci siano le condizioni perchè lo stesso gruppo di lavoro che si è misurato con successo sulla delicata materia dell’integrazione possa discutere, approfondire ed approvare un disegno di legge che, partendo da una solida base costituita dal testo licenziato dalla giunta regionale a fine anno, in abbinato con la proposta di iniziativa popolare sulla stessa materia, depositata dai cinque stelle, ed ancora riprendendo la proposta di legge della nona legislatura targata Salerno-Parente, possa arrivare ad una semplificazione e ad un efficientamento del sistema organizzativo delle aziende sanitarie ed ospedaliere calabresi.
In effetti, alla base di tutte le predette proposte vi è lo stesso principio, condiviso da tutti. La riorganizzazione del sistema deve passare da un principio secondo cui va separata la gestione della rete territoriale da quella della rete ospedaliera. Rilanciando in sintesi un principio cardine, secondo cui la gestione degli hub e degli spoke e dunque degli ospedali calabresi va ricondotta alle aziende ospedaliere, lasciando la gestione della medicina del territorio alle asp. Su questi elementi e presupposti – conclude Mirabello- credo possa vararsi un nuovo modello organizzativo idoneo a rispondere meglio alle esigenze dei calabresi in grado di eliminare sprechi ed inefficienze ed a governare processi virtuosi di riorganizzazione della sanità calabrese. Per queste ragioni, ho voluto riavviare il percorso in commissione inserendo la discussione della proposta di legge della giunta e quella di iniziativa popolare già per la seduta di lunedì prossimo. Rivolgo pertanto un appello ai colleghi che hanno già dato grande prova di maturità politica e di competenza per realizzare questo ulteriore grande obiettivo”.