Sanità: Guccione(Pd) “Asp di Cosenza, una vergogna senza fine”

Cosenza  – “Ben 2.337.173,65 di interessi per ritardato pagamento e 182.424,38 per rimborso di spese legali. È questa la cifra che l’Asp di Cosenza dovrà pagare, non essendosi opposta ai decreti ingiuntivi, facendo in modo che gli stessi diventassero esecutivi. E le cifre potrebbero continuare ad aumentare. Tutto ciò rappresenta l’emblema di come le risorse destinate a curare i cittadini, vengano sottratte per pagare parcelle e interessi milionari ad avvocati, case farmaceutiche e Telecom”. È quanto ha affermato il consigliere regionale Carlo Guccione che ha inviato una lettera al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, e al Commissario ad acta, Saverio Cotticelli, per denunciare “l’ennesima vergogna a firma dell’Asp di Cosenza”.
“Con delibera numero 10 del 29 aprile 2019 dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza – sostiene Guccione – il Commissario ad acta Stefano Tenuta, nominato dopo la sentenza del Tar Calabria (numero 1595 emessa il 18-10-2017) a seguito del giudizio di ottemperanza, ha deliberato di procedere alla liquidazione delle somme per il pagamento dei tre decreti ingiuntivi a favore di Banca Ifis S.p.a. Queste le cifre: euro 2.337.173,65 per interessi di ritardo pagamento; euro 182.424,38 per rimborso spese legali; la somma di euro 2.718.975,85 per la sorte capitale – liquidate sul conto di competenza; euro 1.076.319,44 in sorte capitale da imputare e liquidare sul conto 204060101 – debiti v/fornitori. «La sanità calabrese continua ad essere protagonista di situazioni sempre più paradossali, al limite dell’inverosimile. Quello appena descritto – sottolinea Guccione – è l’ennesimo esempio di come l’Asp continua a gestire le risorse pubbliche. Decine di milioni di euro, finalizzati a garantire i Livelli essenziali di assistenza e le prestazioni sanitarie dei cittadini dell’Asp di Cosenza, sono stati invece utilizzati per pagare parcelle, interessi di mora e pagamenti doppi e tripli di una stessa fattura. Il Commissario ad acta – conclude – si è riservato, inoltre, di espletare ulteriori attività di liquidazione per la documentazione (fatture) che non risultano attualmente registrate nel sistema di contabilità dell’Asp e di cui ne è stata richiesta copia conforme delle stesse alla Banca Ifis S.p.a.”.