Ambiente: M5s, “In Calabria depurazione in tilt, ora cambiamento”

Catanzaro – “E’ necessario operare un cambiamento radicale nella gestione della depurazione in Calabria”. Lo hanno evidenziato l’europarlamentare Laura Ferrara, la senatrice Bianca Laura Granato e il deputato Paolo Parentela, del Movimento 5 Stelle, nel corso di un’iniziativa politica a Stalettì (Catanzaro). Nell’incontro, al quale hanno partecipato vari attivisti e vari amministratori locali del Catanzarese, i portavoce pentastellati hanno evidenziato le criticità della depurazione in Calabria illustrando una serie di proposte per il futuro. “Da anni – ha esordito la Ferrara – siamo impegnati da anni per sollecitare una trasversalità a livello politico e istituzionale perché quando si parla di depurazione non si possono cercare soluzioni a compartimenti stagni, ma bisogna affrontare il tema in termini progettuali, che tengano conto di tutto il tessuto territoriale calabrese, quindi coinvolgano non solo i Comuni costieri ma anche quelli interni. E’ necessario – ha aggiunto l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle – partire da una fotografia dello stato attuale e dalle problematiche che purtroppo ben conosciamo e che hanno portato a procedure di infrazione a livello comunitario, una delle quali conclusasi anche con una sentenza di condanna relativa a 13 agglomerati calabresi. Da lì, una volta che c’è una mappatura e una chiarezza della situazione, si può partire per individuare come intervenire. Le soluzioni ci sono, noi le abbiamo: finora è mancata la volontà politica da parte degli altri”. La Granato, a sua volta, ha rimarcato “la massima disponibilità a dialogare con le istituzionali locali in modo da dare una sponda anche a livello nazionale per la soluzione dei problemi, ma certo a livello locale ci vuole un impegno diverso, più forte. Sono oramai troppi anni che in Calabria – ha specificato la senatrice del Movimento 5 Stelle – ci troviamo in mancanza di pianificazione e conseguentemente di esplosione del problema in estate, con gravi danni all’immagine e all’economia della Calabria”. Di “ventennale ‘maladepurazione’ in Calabria” ha parlato, infine, Parentela, per il quale “la gestione del ciclo delle acque è in capo alla Regione, che è in forte ritardo nella selezione dell’ambito di governo e nell’individuazione del gestore. La Regione Calabria è una delle poche in Italia a non avere il servizio idrico integrato e a non avere un ente di governo, e questo si ripercuote poi sul servizio, che è totalmente inefficiente al punto che abbiamo centinaia di agglomerati depurativi sotto proceduta di infrazione Ue e già stiamo pagando multe salatissime e altre ne potremmo pagare. E tutto questo poi – ha proseguito il deputato M5S – si ripercuote sia sulle tasche dei calabresi sia sulla salute sia sull’economia calabrese, visto che a esempio con un mare sporco non si può scommettere sul turismo e questo danneggia l’intero sviluppo della regione”. Secondo Parentela “la soluzione è anzitutto quella di affidare a un gestore unico il servizio idrico integrato in Calabria. Noi abbiamo già fatto una scelta politica: non siamo per nulla favorevoli ad affidare di nuovo il servizio alla Sorical, che in questi anni si è resa responsabile di gravi inadempienze e non ha fatto gli investimenti necessari, anche se – ha concluso il deputato del Movimento 5 Stelle – pure gli enti locali purtroppo sono in ritardo perché non hanno programmato e non hanno saputo gestire al meglio le ingenti risorse messe a disposizione dall’Ue e dai governi in questi anni”.