Rifiuti: Corrado, inascoltato appello a sindacati per Ponticelli

Crotone – “A circa 40 giorni da quando, essendo accorsi i rappresentanti locali di Cgil, Cisl e U.i.l. in difesa del segretario nazionale Francesco Garofalo, al quale avevo contestato l’inerzia di Cisal Fiadel Ambiente davanti alle indecorose condizioni di lavoro degli addetti all’impianto regionale di bio-stabilizzazione rifiuti di Ponticelli, rivolsi loro l’invito di vederci sul posto, è superfluo dire che il mio appello è caduto nel vuoto”. A dirlo è la senatrice Margherita Corrado (M5S).
“Rinnovo oggi quella sollecitazione, poiché – dice ancora – non sono mutate le condizioni del Polo Tecnologico di Crotone, gestito com’è noto da Ekrò Scarl (di V&V Group), e di quel pugno di lavoratori la cui vicenda è esemplare. Una novità importante è però intervenuta, nel frattempo: l’ordinanza del Presidente della Regione n. 246, datata 7 settembre e in vigore da oggi, oltre ad imporre all’ATO Crotone di accogliere in discarica a Columbra altre 120.000 tonnellate di scarti di lavorazione prodotti da tutti gli impianti regionali di trattamento rifiuti, si occupa espressamente anche di Ponticelli. La pianificazione regionale – riferisce la parlamentare – prevede che l’ATO Crotone “delocalizzi l’esistente impianto e realizzi”, redatto il Piano d’ambito e individuato un altro sito di collocazione, “quello nuovo…con produzione di biometano e compost di qualità”. Il finanziamento della nuova piattaforma, si precisa, sarà garantito da un partenariato pubblico-privato.Ebbene, non voglio credere che l’imbarazzante combinazione di sordità cecità e mutismo, ben altra Triplice che quella celebre degli scorsi decenni, sottintenda la volontà dei sindacati di assistere indifferenti al traghettamento dall’impianto di Ponticelli al nuovo, ancora da allocare, magari evitando alla proprietà di ‘sprecare’ i molti denari che la Regione ha messo a disposizione di Mi.Ga. srl (di V&V Group) per ammodernare un impianto che ormai da tempo tiene l’anima con i denti e avrebbe bisogno di un intervento radicale ma il cui destino, segnato, potrebbe compiersi in qualsiasi momento”.

 

Corrado segnala che “in qualsiasi momento la Regione, la Provincia, il sindaco, il prefetto o il procuratore potrebbero ritrovare la memoria e tirar fuori dagli armadi le decine di comunicazioni di reato loro indirizzate dal 2005 al 2015 dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone.Oppure, più semplicemente, potrebbero riesumare – asserisce – il parere igienico sanitario negativo dato dalla stessa ASP in occasione della Conferenza dei servizi per il rilascio dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) svoltasi a primavera 2016. L’AIA è stata poi concessa dalla Regione e l’impianto di selezione RSU di Ponticelli è stato autorizzato nonostante il diniego esplicito dei tecnici ASP, debitamente motivato: “in quanto l’ubicazione e l’esercizio dell’impianto non garantiscono la tutela della salute pubblica”. Nulla di nuovo sotto il sole, si dirà, dal momento che persino il progetto iniziale dell’impianto, approvato nel lontano 2001, mancava del parere igienico sanitario dell’ASP di Crotone. È a questa logica – chiede -che si continuano a sacrificare i diritti dei lavoratori di Ponticelli?!”.