Comunali: Lamezia, Liotta sul mancato candiato unico di centro sinistra

Lamezia Terme – “La polemica sulla mancata indicazione di un candidato unico del centrosinistra, non tiene conto che, fin dal mese di giugno, ho invitato i partiti, i movimenti ed i probabili candidati a farsi avanti per organizzare le primarie con regole condivise. Nessuno ha risposto. I ripetuti contatti durati mesi con Piccioni si sono scontrati con il muro invalicabile della sua candidatura”. Lo scrive in un comunicato Milena Liotta ricordando che “Nell’ultimo incontro con Piccioni che abbiamo avuto assieme a Francesco Grandinetti l’unica proposta è stata :”datemi due nomi per la lista “. Non programmi, non progetti, non priorità non possibilità di argomentare sulla sua candidatura che appariva essere troppo spostata agli estremi della sinistra se avesse dovuto rappresentare l’intero centrosinistra”. Poi sottolinea che “Da parte del partito democratico non è stato mai accettato di discutere della mia candidatura né di quella di Francesco Grandinetti”.
Poi Liotta ricorda che “Quando, a pochi giorni dalla scadenza di presentazione delle liste dei candidati, è stato proposto Eugenio Guarascio, sempre con l’intento di un centrosinistra ampio, assieme a Francesco Grandinetti, abbiamo subito espresso apprezzamento e disponibilità.
Abbiamo atteso oltre 24 ore – aggiunge – per incontrare il candidato a sindaco per dover constatare che la nomina di Guarascio era stata gestita da personaggi esterni a Lamezia, rappresentati in quella sede da Cuda e da Puccio che alle nostre domande su liste e bozze di programma hanno ritenuto di dover e poter rispondere in nome e per conto del candidato sindaco”.

“Abbiamo ritenuto – prosegue la Liotta – di non poter avallare non l’indicazione del candidato, ma la modalità della indicazione e la chiara evidenza di una volutamente dimostrata interferenza nella futura amministrazione della nostra Città.
Abbiamo interrotto l’incontro e, di comune accordo con Francesco Grandinetti, abbiamo ritenuto non esistessero assolutamente le condizioni minimali di continuare a perseguire l’obiettivo di cercare un candidato unico, nonostante le nostra disponibilità a discutere anche della nostra stessa candidatura.
Non è bastato perché era diverso l’obiettivo.
Assieme a Francesco Grandinetti avremmo voluto dare la possibilità alla Città di scegliere un candidato ancorato a programmi e progetti di centrosinistra ai quali abbiamo ritenuto di attribuire un valore maggiore della nostra stessa candidatura.
Invece da parte del partito democratico si è perseguito l’obiettivo di dimostrare che lo stesso partito, anche nella nuova versione gestita da Cuda e Puccio, era in grado di presentare un candidato e di formare le liste.
Eugenio Guarascio è stato la proposta si salvataggio che, tuttavia, avevamo accettato per le qualità dell’imprenditore.
Da parte di Piccioni v’è stata fin dall’inizio la ricerca di un posto di consigliere comunale e non un progetto di centrosinistra per la Città. In questa ottica non vi sono state possibilità diverse perché mai sono state nemmeno prese in considerazione.
Perciò – conclude – le responsabilità di presentarsi alla tornata elettorale con due candidati contrapposti nella stessa area e di aver causato il ritiro di Francesco Grandinetti e mio sono esclusivamente e totalmente dello stesso Piccioni e di questo partito democratico, modello Lamezia 2019”.

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