Sanità: Guccione(PD) rete vaccinale necessita riorganizzazione

Cosenza – «Nei giorni scorsi avevamo lanciato l’allarme sull’attuale rete vaccinale della provincia di Cosenza, elencando alcune delle criticità: dalla grave carenza del personale sanitario all’inidoneità dei locali, insufficiente nella maggior parte dei punti di erogazione rispetto ai requisiti richiesti». È quanto ha affermato il consigliere Carlo Guccione che lo scorso 22 ottobre aveva inviato un’interrogazione al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio.
La Giunta regionale rispondendo all’interrogazione n. 508/10 del 27/09/2019, attraverso il dirigente regionale del Dipartimento Salute Antonio Belcastro, ha confermato quanto ribadito da Carlo Guccione: “La rete vaccinale della Provincia di Cosenza necessita di una radicale ed efficiente riorganizzazione secondo quanto previsto dal DCA 147/2017”. Ed è per questo che “l’attuale direzione dell’Asp di Cosenza ha intavolato una discussione costruttiva con la Direzione del Dipartimento di prevenzione e l’UOC di Igiene pubblica della stessa Asp – ha spiegato Belcastro rispondendo all’interrogazione del consigliere Guccione – al fine di individuare il percorso più efficace, malgrado le difficoltà derivanti dal blocco del turn over che ha impedito la sostituzione di 19 medici e 19 infermieri andati in pensione negli ultimi anni”.
«La dotazione organica – aveva sottolineato Guccione nell’interrogazione – è carente al punto che spesso i pochi medici vaccinatori sono costretti a spostarsi da una sede vaccinale all’altrariuscendo però a garantire i pochi accessi e senza la necessaria sicurezza nello svolgimento delle attività. I requisiti igienico-sanitari sono assolutamente carenti, ad esempio, nella sede di Trebisacce che ha bisogno di un’altra sede a Mirto e Crosia. L’anagrafe vaccinale solo da poco tempo è attivata e si rileva una carenza di supporti informatici in tutte le sedi».
«Tante sono le criticità riscontrate. Ecco perché ho chiesto – ha spiegato il consigliere Guccione – quali iniziative adottare per scongiurare che un servizio così importante possa essere ridimensionato o addirittura, in alcuni casi, non erogato, per mancanza di medici infermieri, strutture non idonee o per motivi organizzativi. Il dirigente regionale Antonio Belcastro, rispondendo alla mia interrogazione, ha ammesso che la rete vaccinale necessita di una radicale ed efficiente riorganizzazione»
Ed ecco il cronoprogramma del dirigente generale Antonio Belcastro, così come riportato in risposta all’interrogazione presentata dal consigliere Carlo Guccione:
“La soluzione proposta è quella di ottimizzare le risorse umane attualmente esistenti, rimodulando i centri vaccinali in 21 sedi e individuando delle sedi satellite in modo da garantire la presenza di 2 medici, 3 infermieri e 1 unità amministrativa.
La scelta delle 21 sedi, distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio provinciale, sarà condivisa con tutti i direttori di Distretto in un incontro che sarà tenuto il 30 ottobre presso la sede del Distretto di Cosenza, informando in modo chiaro e secondo i principi di legittimità i sindaci del territorio. Parimenti si sta procedendo a una rivisitazione dei centri vaccinali dal punto di vista strutturale e igienico sanitario e in questo senso, a breve, secondo un calendario stilato con il direttore f.f. dell’UOC Servizi patrimoniali, entro dicembre 2019 saranno consegnati i lavori delle sedi di Cosenza, Castrovillari, Trebisacce ed Acri, idonei secondo la normativa soprarichiamata. La nuova sede di Rende sarà individuata dal Comune in tempi brevissimi.
L’anagrafe vaccinale entro questo mese avrà una copertura del 100% potenziata da 20 computer che sono stati deliberati ai fini dell’acquisizione.