Pd: Giudiceandrea, “Occorre un rinnovamento dei metodi”

Catanzaro  – “Vengo citato direttamente, indicato come una di quelle personalità capaci di far ripartire l’azione del Partito democratico in Calabria e, più in particolare, nella provincia di Cosenza. Un onere ed un onore forse troppo importante per la mia persona. Chiariamoci: il mio impegno va e andrà sempre in questa direzione ma, allo stesso tempo, penso che ci siano tanti altri bravi amministratori e militanti, nei 150 Comuni della provincia di Cosenza, che devono, possono e vogliono impegnarsi per il rilancio e l’unità del Partito democratico e del centrosinistra e che non vengono citati”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo dei Democratici e Progressisti.
“Segretari di sezione, sindaci, amministratori locali giovani e meno giovani – spiega – che negli ultimi anni si sono resi protagonisti del cambiamento sul loro territorio e che oggi sembrano non essere presi affatto in considerazione, quasi che il Pd “alternativo” sia ridotto alle poche persone citate in un articolo. E così non è. La realtà ci parla di una parte della dirigenza Pd votata verso la ricandidatura di Oliverio senza se e senza ma, e di un’altra parte che invece questa ricandidatura non la vuole, ad ogni costo. In mezzo esiste il popolo degli iscritti e di quelli che hanno rinunciato a farlo, di coloro i quali continuano a fare amministrazione ed associazionismo a sinistra ma che vengono tenuti fuori dal processo decisionale perché forse più di chi è schierato a favore o contro, percepiscono il forte malumore che cresce verso chi lavora a dividere anziché unire. Proprio perché non può esistere un Partito democratico diviso in Italia così come in Calabria e nel Cosentino, abbiamo bisogno – continua – di un rinnovamento dei metodi che la gente ci chiede a gran voce senza per questo rinnegare le cose buone fatte da chi ha amministrato fino ad oggi. Né rinnegare, né divisioni ma con uno sguardo votato al futuro senza pensare troppo a personalismi che fanno male al campo del centrosinistra e che ci allontanano dalla gente. Il mio obiettivo primario è e resta questo, ma per attuarlo – conclude – non mi si vedrà fuori dall’alveo del Partito Democratico, proprio ora che Zingaretti ha iniziato a tracciare una linea coerente di cambiamento nel rispetto delle idee e senza i trasformismi cui ci eravamo troppo abituati negli ultimi anni”.