Mafia: Morra, “Colmare vuoto normativo su ergastolo ostativo”

Gioia Tauro (Reggio Calabria) – La commissione parlamentare antimafia avvierà una serie di consultazioni dopo la sentenza della Consulta sull’eragastolo ostativo. Lo ha affermato poco fa il presidente della Commissione parlamentare antimafia, il senatore Nicola Morra (M5S), nel corso di una breve conferenza stampa tenuta nella sede dell’autorità portuale di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria.
“Giacché le motivazioni della Consulta ci permettono ora di comprendere quali sono stati gli orientamenti che hanno indotto la Consulta ad intervenire in quel modo – ha detto Morra – dichiarando l’illegittimità costituzionale della disciplina vigente, volevo annunciare che sarà la Commissione antimafia da lunedì ad avviare un percorso che si articolerà anche attraverso le doverose audizioni di pilastri dell’azione di contrasto ma anche dei tribunali di sorveglianza, per cui audiremo certamente il procuratore nazionale antimafia, ma altrettanto certamente anche i presidenti di alcuni importanti tribunali di sorveglianza. Tutto questo – ha aggiunto – sarà finalizzato a far assumere al Parlamento la doverosa iniziativa legislativa per impedire che in un vuoto normativo si possano produrre situazioni che nessuno si augura appunto possano prodursi”.

Una sfida, quella lanciata da Morra alle forze politiche, a fare presto per legiferare dopo la sentenza della Consulta sull’articolo 4 bis. “Tutto questo dovrà essere veloce – ha affermato il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra – e mi auguro dovrà essere supportato, se non dal’unanimità delle forze politiche presenti in commissione antimafia, dal maggior consenso possibile da parte delle stesse anche perché il Parlamento potrà assumere un rilievo centrale nell’azione di contrasto ai sodalizi mafiosi. Ricordo – ha aggiunto Morra – che in occasione dell’approvazione della legge Boccadutri, che permetteva in qualche modo di continuare il finanziamento pubblico ai partiti sanando certe situazioni, il Parlamento dimostrò che nel giro di pochissimi giorni si poteva, volendolo, approvare una legge. Noi sfidiamo tutte le forze politiche presenti in Parlamento – ha dichiarato il presidente dell’Antimafia – convinti che dall’azione possibilmente unanime della Commissione d’inchiesta possa arrivare una sensibilità condivisa anche nelle aule parlamentari al fine di sanare una situazione, non mi permetto di dire una ferita, che altrimenti potrebbe degenerare”.

 

 

Mafia: Morra, dopo sentenza Consulta serve Parlamento compatto
“Certamente dobbiamo tenere conto non soltanto delle motivazioni della Consulta ma anche dei valori della nostra Carta costituzionale; altrettanto certamente così come ha indicato la stessa Consulta, la prescrizione di pericolosità sociale, da non più intendersi come assoluta bensì come relativa, dovrà essere ancorata a criteri rigorosissimi al fine di evitare che chicchessia possa essere danneggiato, ma la comunità possa essere anche in qualche modo esposta a rischio in maniera assolutamente inaccettabile”. Lo ha affermato poco fa il presidente della Commissione parlamentare antimafia, il senatore Nicola Morra, nel corso di una breve conferenza stampa presso l’autorità portuale di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria.
“Da Gioia Tauro – ha aggiunto Morra – che in qualche modo è epicentro di alcune dinamiche giudiziarie che hanno prodotto a partire da giugno passato, per poi passare a fine ottobre con la sentenza della Grand Chambre e arrivare alle determinazioni della Consulta, si lancia un messaggio a tutte le forze parlamentari affinché sulle tematiche afferenti al 4 bis dell’ordinamento penitenziario, e non soltanto sui permessi premio, si possa avere un Parlamento forte, compatto, nel condividere una filosofia d’azione che sia alla base di un provvedimento di legge che dovrà disciplinare al meglio le questioni che sono state oggetto di intervento da parte della Consulta”.

“Ieri pomeriggio – ha ricordato il presidente della commissione parlamentare antimafia – sono state rese note le motivazioni in base alle quali la Consulta, con un voto a maggioranza 8-7, ha riconsiderato la normativa vigente in merito all’articolo 4 bis dell’ordinamento penitenziario, in particolare il comma 2 ma non soltanto. Siccome è un problema – ha spiegato – che investe l’intera disciplina dell’ordinamento penitenziario in riferimento ai cosiddetti reati ostativi ed è questione che deve essere maneggiata con grande raffinatezza giuridica, noi chiediamo a tutte le forze politiche presenti in Commissione antimafia in prima battuta, e poi sia al Senato che alla Camera, di procedere con grande determinazione e dunque anche con grande celerità, a sanare una situazione che impone un provvedimento legislativo. Fermo restando – ha concluso – che doverosamente si dovrà seguire un percorso di riflessione e di audizioni che dovrà accompagnare la stesura del testo che, lo ribadisco, vorrei fosse il più possibile condiviso e se questo dovesse avvenire con il raggiungimento dell’unanimità, noi tutti potremmo far capire alle organizzazioni criminali di stampo mafioso che dall’altra parte lo Stato c’è ed è compatto”.