Rimborsopoli Catanzaro: Guerriero, “No a giudizi sommari”

Catanzaro – Roberto Guerriero, consigliere comunale non coinvolto nella vicenda, cita Carlo Levi per commentare gli avvisi di garanzia recapitati a 29 suoi colleghi nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità relative alla gestione di rimborsi e gettoni di presenza. “Le parole possono trasformarsi in pietre, le pietre in pallottole. È già accaduto, l’Italia è – dice – stata per quasi vent’anni prigioniera del terrorismo”, osserva il giornalista Giampaolo Pansa. Questo per dire che le parole, per quanto belle e profonde, intense e dirompenti, sono un’arma potentissima quanto nella difesa dei diritti conquistati con il sangue dei padri costituenti, tanto se usate come proiettili verso uomini e donne che hanno costruito la propria identità e credibilità politica con serietà e sacrifici. E di parole sui provvedimenti che sono stati notificati ieri ai colleghi del Consiglio comunale di Catanzaro, ne sono già state dette e lette tante. Molte a sproposito – prosegue – soprattutto sulle piazze virtuali dei social media che, pur non avendo confini, diventano recinti dove raccogliere la superficialità e la prepotenza che alimentate dall’ignoranza diventa, drammaticamente, odio. Gli eventi giudiziari che hanno coinvolto il Consiglio comunale colpiscono tutti: non è un avviso di garanzia a fare da spartiacque tra buoni e cattivi. Nel sistema giudiziario italiano, attenzione quello dei tribunali e non delle gogne mediatiche che hanno ribalta sui social media, non è altro che una informazione finalizzata al diritto alla difesa dell’indagato”. (AGI)

Guerriero aggiunge: “Così come esprimo fiducia nell’operato della magistratura, prima ancora esprimo solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti nell’inchiesta, a tutti. Negli anni, anche da posizioni contrapposte, ho avuto modo di conoscerne le qualità umane e l’impegno istituzionale e sono certo sapranno chiarire la propria posizione. Mi spiace soprattutto per il senso di smarrimento e di sconforto che possono sentire davanti ai fatti contestati e ancora di più a quegli indici puntati dalla quanti si nascondono dietro un titolo di giornale urlando allo scandalo senza leggere il testo, senza cercare di capire cosa è successo pensando che “nella notte i gatti siano tutti neri”. Ma mi dispiace – sostiene – anche che l’avviso di conclusione indagini, e quindi una colpevolezza eventuale tutta da dimostrare, sia già diventata su tutti i media nazionali e locali una condanna senza appello per un capoluogo di regione del profondo Sud che, anche nel caso di accertamento di assoluta estraneità ai fatti, come auspico per tutti, rimarrà infangato in maniera indelebile”.