Riforme: Forciniti (M5S), “Sindaco d’Italia? Renzi ci riprova”

Catanzaro  – “Non c’è nulla di nuovo nell’idea del “sindaco d’Italia” rilanciata nuovamente ieri da un Renzi ormai in costante ricerca di visibilità. Non è niente di diverso da quello che provò già a realizzare a cavallo fra il 2014 e il 2016 con tutta una serie di riforme che miravano ad abbattere la democrazia parlamentare, accentrare poteri in capo al governo, azzerare ogni forma di intervento delle comunità locali nelle decisioni, e disegnare un sistema basato sull’investitura diretta di un uomo solo al comando, una sorta di monarca assoluto in grado di fare il bello e il cattivo tempo senza contrappesi”. Lo scrive, in un post su Facebook, il deputato Francesco Forciniti, del Movimento 5 Stelle, relatore alla Camera del disegno di legge sulla nuova legge elettorale e membro della Commissione Affari Costituzionali.
“Una concezione di democrazia tipica di un uomo debole – scrive – che vuole ergersi ad autorità perché non ha autorevolezza, privo di idee e quindi incapace di reggere il confronto democratico con gli altri. Ci provò già da presidente del Consiglio, ma sappiamo tutti come andò a finire. L’Italicum – ricorda – fu dichiarato incostituzionale, e la sua riforma costituzionale di stampo presidenzialista fu sonoramente bocciata dai cittadini nello storico referendum del 4 dicembre 2016. Altro che “sindaco d’Italia”, altro che improbabili “reucci” in cerca di pieni poteri: il nostro Paese – conclude – ha bisogno di modelli decisionali più inclusivi, di una legge elettorale che rimetta al centro il Parlamento ed esalti il pluralismo, di maggiori strumenti di democrazia partecipata”.