Infrastrutture: Carè (IV), “Necessarie per sviluppo Calabria”

Catanzaro  – “Lo sviluppo infrastrutturale della Calabria è condizione prioritaria per favorire la mobilità dei cittadini sul territorio, attrarre nuovi investimenti, creare migliori condizioni di sicurezza, accrescere l’indotto delle strutture ricettive già esistenti e, così, innescare un concreto sviluppo economico e sociale della nostra regione”. E’ quanto dichiara Nicola Carè, deputato di Italia Viva, originario di Guardavalle (Cz) ed eletto nella circoscrizione estero Africa-Asia-Oceania e Antartide.

“Per tali ragioni – aggiunge – accolgo favorevolmente la notizia dell’inizio dei lavori, previsto per domani, del terzo megalotto della SS 106 ionica nel tratto Roseto Capo Spulico-Sibari, che prevede un investimento di 1,3 miliardi di euro, a condizione che vengano monitorati gli interventi e rispettati i cronoprogrammi in modo da consegnare alla Calabria, nei tempi stabiliti, un’opera infrastrutturale di straordinaria importanza”.
Secondo Carè, “interventi infrastrutturali di questo tipo, che Italia Viva sostiene da diverso tempo, costituiscono un passaggio determinante per attrarre nuovi flussi turistici, collegare la Calabria con l’Adriatico e, inoltre, rendere agevole il rientro dei numerosissimi calabresi all’estero, stimolando e favorendo il loro desiderio di investire nella regione d’origine con conseguenti ricadute positive sul piano economico e produttivo. Come ho già sostenuto, in Calabria – dice il deputato di Italia Viva – esiste un vero e proprio deficit infrastrutturale che ne ostacola lo sviluppo. Non è ammissibile, infatti, che per spostarsi da un punto all’altro della regione ci siano tratti in cui i collegamenti stradali sono veloci, mentre per percorrere piccole sezioni si impiegano delle ore. È necessario, quindi, un processo di modernizzazione della Regione – conclude Carè – attraverso un incisivo intervento su strade, linee ferroviarie e alta velocità, aree portuali. Il tempo delle promesse e delle attese è finito; occorre voltare radicalmente pagina e rendersi protagonisti di una stagione di radicale rinnovamento. Con tale modus operandi la Calabria trarrebbe enormi benefici in termini di appeal, ricchezza e occupazione”.