Crotone – “Una seria riflessione sul futuro di Sacal che conduca, se non ad una revoca della concessione trentennale che potrebbe in questo momento rivelarsi controproducente, quanto meno ad un cambio di governance che dia maggiori rassicurazioni e garanzie di attuazione del piano industriale in virtù del quale, all’epoca, la società si assicurò la gestione dei tre scali aeroportuali calabresi”. E’ quanto sollecitano le parlamentari del Movimento cinquestelle Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado che denunciano “lo scarso interesse della società di gestione” per l’aeroporto di Crotone. E citano come ultimo esempio la vicenda dei vigili del fuoco in servizio al distaccamento dello scalo crotonese costretti a fare ritorno alla caserma centrale per le scarse condizioni igieniche della sede. Per le due parlamentari “non è possibile tollerare l’arroganza e la protervia con le quali la società, non solo minimizza il suo gesto la cui portata, sommata alle dichiarazioni del suo presidente rese durante il lockdown in merito alla impossibilità di tornare a volare da Crotone, si palesa come un manifesto programmatico delle malcelate intenzioni negative riservate al nostro aeroporto, ma addirittura si permette di bacchettare i rappresentanti istituzionali del territorio per la mancata corresponsione delle royalties di cui all’accordo Regione/Mise relativo alla gestione del brand Costa Jonica cercando un capro espiatorio cui addossare le proprie malefatte che ormai non tenta più nemmeno di celare ritenendosi giustificata, a priori e a prescindere, ogni qual volta esterna negativamente sullo scalo pitagorico”. Barbuto e Corrado spiegano che tale comportamento è stato più volte denunciato al Ministero, all’Enac, ed agli organi competenti nazionali e regionali, che dunque ne sono a conoscenza. Ed è soprattutto “la Regione che, quale azionista della società, avrebbe già dovuto intervenire chiedendo ragione alla stessa ed al suo presidente di una gestione anomala che, invece di tendere al rilancio dell’intero sistema aeroportuale calabrese così come previsto tra gli obiettivi del piano industriale, continua a privilegiare un solo scalo su tre e cioè quello di Lamezia Terme”. In proposito “non è ammissibile che sia la parte politica a contattare le compagnie aeree come Alitalia per chiedere voli da e per alcune località piuttosto che da e per altre”. Un cambio di governace in Sacal – insistono le parlamentari cinquestelle – sarebbe necessario “soprattutto in questo momento in cui entro la fine del mese, dopo svariati solleciti, si dovrebbe celebrare la conferenza dei servizi che porrà finalmente le basi per mettere a gara le tratte onerate e garantite dai 9 milioni stanziati per la continuità territoriale”.