Roma – «Certifica la gravità delle mie denunce parlamentari sui rapporti tra mafie e gestione dei rifiuti,il quadro che il sostituto procuratore Marica Brucci ha in merito fornito al Forum Internazionale Polieco». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che spiega: «Lo stesso magistrato ha ivi riferito di un’indagine condotta con ilCommissariato di Lamezia Terme in coordinamento con la Procura distrettuale milanese, da cui è emerso che esiste un giro di società iscritte all’Albo dei gestori ambientaliprive di capacità economica e in grado di falsificare a piacimento i formulari di trasporto dei rifiuti, nella fattispecie sversati in due terreni di Gizzeria e di Lamezia Terme». «Con atti, interventi e solleciti parlamentari – prosegue il deputato del Movimento 5 Stelle – avevo lanciato l’allarme sulla facilità di iscrizione all’Albo gestori ambientali, perfino aggirando la certificazione antimafia, sulla debolezza dei controlli e sui vari trucchi utilizzati per trattare e smaltire illecitamente i rifiuti a danno dell’ambiente e della salute pubblica, in particolare in Calabria». «Dopo le dichiarazioni della dottoressa Brucci, secondo cui la Calabria è, come anch’io avevo avvertito, una nuova Terra dei Fuochi con rifiuti interrati e terribile inquinamento, credo che non esistano più dubbi – conclude D’Ippolito – sulla necessità che il governo intervenga sul piano normativo e organizzativo per impedire che il fenomeno dilaghi, per salvaguardare l’ambiente, tutelare la salute cittadini e garantire la pulizia del mercato relativo ai rifiuti».