Autonomia differenziata: Nucifero, quali saranno le prospettive economiche – sociali

Lamezia Terme – Ed ora, quali saranno le prospettive economiche – sociali del meridione d’Italia in seguito all’approvazione definitiva della legge sull’autonomia differenziata delle Regioni che potranno richiedere fino a 23 competenze aggiuntive e trattenere le risorse corrispondenti?“Un salto nel buio con il mezzogiorno a rischio baratro”. Si esprime così l’avvocato Fernando Nucifero – dirigente di Patto Sociale di Lamezia Terme – in merito alla tematica in questione oggetto di vivace dibattito politico.– Per l’interlocutore–occorre una virata diretta a trovareimminenti soluzioni condivise nell’interesse collettivo del paese evitando, così, un possibile referendum abrogativo dai connotati imbarazzanti in quanto di fatto scontro Nord contro Sud o viceversa che, a prescindere dall’ esito, rappresenterebbeuna sconfitta per l’Italia intera minandone a livello mondiale immagine e credibilità. – Secondo Nucifero – la normativalede i principi fondamentali di uguaglianza e solidarietà sanciti dalla Costituzione a vantaggio delle aree geografiche ricche ed a discapito di quelle fragilicon molte famiglie – aggiunge – che sarannocostrettea spostarsi al Nord in cerca di lavoro, risorse e maggiori qualità di servizi. Circostanza che rievocherebbe i periodi più tristi della storia del popolo Italiano quali quelli dell’emigrazione forzata.Una riforma – quindi, rimarca l’esponente di Patto Sociale – con cui il Sud verrebbe abbandonato a sé stesso con scarsi gettiti fiscali da gestire econseguente e logico aumento del divario tra le parti più povere del paese e il resto d’Italia cheovviamente si caratterizza per migliori condizioni e capacità produttive. Disuguaglianza che metterebbe a rischio anche i LEP – cioè i livelli essenziali delle prestazioni – che devono essere assicurati a tutti i cittadini e che il governo deve ancora stabilire prevedendoadeguati investimenti. Senza sottovalutare – riflette Nucifero – un eventuale effetto boomerang che potrebbe ritorcersi sull’intera penisola italianacon i mercati finanziari pronti a sfiduciare il nostro debito pubblico aprendo le porte ad uno scenario devastante. Un testo, dunque, – conclude l’esponente di Patto Sociale – natosenza confronto, progettatomale ed approvato frettolosamente in modo ancora peggiore non ponderando attentamente ogni possibile implicazionegenerandoserio pericolo per la coesione Nazionale e le stesse finanze pubbliche la cui tenuta desterebbe lecite perplessità.

 

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