Sicurezza: lettera aperta del Sindaco di Motta San Giovanni

Paolo Laganà

Paolo Laganà

Motta San Giovanni (Reggio Calabria) – Il sindaco di Motta San Giovanni, Paolo Laganà, ha inviato una lettera aperta alla cittadinanza del comune reggino, nella quale informa che è operativa una task force congiunta, composta da tecnici e vigili urbani del Comune, per monitorare i quartieri del Centri storici e diffidare i proprietari degli immobili a rischio crollo o in palese stato di degrado ad intervenire con gli strumenti della somma urgenza. “A quanti detengono a vario titolo edifici, manufatti e/o ruderi, – si legge nella comunicazione dell’Amministrazione – che in qualche modo possono costituire pericolo per la pubblica incolumità e fonte di degrado, si rappresenta che per intervenire non è necessario attendere diffide od ordinanze da parte del Comune”. “Per intervenire immediatamente – spiega la lettera del primo cittadino – basta, in questi casi, produrre una perizia tecnica di parte, attestante lo stato di pericolo di crollo o di distacco di parti di fabbricato, con relativo progettino di pronto ed immediato intervento da depositare al Comune”. Basterà, quindi, una semplice dichiarazione di inizio attività, così come prevista dalle vigenti leggi in materia urbanistica, e si potrà dare corso alle prime attività di messa in sicurezza. Il Sindaco informa che, per snellire le procedure burocratiche, “si consiglia di consegnare l’incartamento relativo al pronto ed urgente intervento, indirizzandolo al Sindaco, nella qualità, non solo di Capo dell’Amministrazione, ma anche di Ufficiale di Governo e Responsabile della Protezione Civile” e precisa che “la responsabilità del mancato intervento di messa in sicurezza di qualsiasi immobile privato è del proprietario”. “La presente comunicazione – continua – diffida di carattere generale, intende preventivamente informare la cittadinanza tutta, dell’obbligo in capo ai proprietari degli immobili pericolanti o in stato di degrado, di intervenire con urgenza, senza necessariamente attendere diffide/ordinanze da parte del Comune”. “Nella speranza che la presente lettera aperta risulti chiara nei contenuti e negli intenti, – conclude – si segnalano le connesse responsabilità penali e civili in capo a coloro che pur a conoscenza dello stato degli immobili non intervengono a tutela della pubblica e privata incolumità. Si informa, infine, che alle attività di monitoraggio da parte degli incaricati comunali, seguiranno le relative ordinanze sindacali i cui costi d’intervento, nel caso di inadempienza, saranno riversati in capo ai proprietari degli immobili”.