Reggio Calabria – Prosegue lo stato di agitazione di CGIL, CISL e UIL dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria intrapreso in data 11 maggio 2015 con procedura di conciliazione avvenuta in data 28/05/2015 e conclusasi con la proclamazione di tre giornate di sciopero ed altre misure di protesta. In un nota i sindacati di Cgi, Cisl e Uil, sostengono che “è oramai insostenibile la situazione generale creatasi al comando dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria, che non permette, in alcuni casi ed in alcune zone della provincia, di garantire il soccorso tecnico urgente. I Segretari provinciali Cilione per la CGIL, Rodà per la CISL ed Alampi per la UIL, tengono a precisare che “tale vertenza non è stata intrapresa a sostegno di un rinnovo contrattuale o di altri benefici a favore dei lavoratori, ma per manifestare le serie difficoltà, che gli stessi incontrano nell’affrontare il lavoro quotidiano con le varie problematiche del parco automezzi e delle attrezzature di soccorso che, combinate con la conclamata carenza di personale operativo, creano un vero e proprio meccanismo ostativo alla sicurezza della cittadinanza e dei lavoratori”. Per i tre rappresentanti sindacali “è emblematico ciò che è accaduto al nucleo sommozzatori di Reggio, operante su tutta la regione Calabria e parte della Sicilia, che dal primo Giugno di quest’anno, si è visto scadere il brevetto per le immersioni notturne, unico caso in Italia, solo perché il dipartimento dei Vigili del Fuoco non ha garantito 10 ore mensili per le esercitazioni di mantenimento”. Per le tre organizzazioni sindacali “questa responsabilità grava solo sui vertici istituzionali e della politica che, con la loro gestione, hanno permesso un tale accadimento, in una terra di frontiera dove, oltre al soccorso ordinario, si affronta anche il fenomeno degli sbarchi dei clandestini, con tutte le problematiche e le tragedie che ne derivano”.