Reggio Calabria – “Conosco Lillo Chila’, presidente della Polis Cultura, dal 1981 e con lui ho condiviso lo spirito sindacale di tante battaglie a difesa dei diritti dei lavoratori. Ma c’e’ una scommessa che lui ha perseguito con certosina pazienza e passione e che gli fa particolarmente onore: Catonateatro”. E’ quanto afferma il presidente della prima Commissione regionale Franco Sergio che ha visitato l’Arena “Alberto Neri” che ospita il festival. “Sono rimasto colpito da questo teatro all’aperto, una struttura imponente che contiene circa 1200 posti, curata in ogni particolare. Il colpo d’occhio e’ particolarmente suggestivo grazie anche ad un grande palcoscenico all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Catonateatro rappresenta un progetto culturale che ha saputo talmente tenere alta la programmazione degli eventi da tagliare, tra difficolta’ di non poco conto, il traguardo dei trent’anni di attivita’, diventando patrimonio artistico dell’intera regione. Pertanto- dice Sergio- ho sentito il bisogno, da uomo delle Istituzioni, di esprimere l’apprezzamento ad una realta’ che tiene insieme sensibilita’ culturale, turismo ed accoglienza di qualita’, con la stima che si deve a chi ha saputo arricchire un contenitore culturale con i valori dell’aggregazione e dell’identita’ di un territorio capace di affascinare migliaia di persone stagione dopo stagione. Elementi che insieme danno forza e connotano una programmazione che si e’ dimostrata sempre piu’ sostenibile, caratterizzandosi rispetto ad altre esperienze che invece non hanno retto l’urto con il tempo e con la crisi, per il senso di appartenenza che fa crescere una comunita’”.
“Il fatto che il Festival si avvicini al traguardo cosi’ significativo dei trent’anni di vita – aggiunge Sergio – non puo’ essere frutto del caso, bensi’ di una strategia promozionale basata su competenza, cura organizzativa e scelte di primordine che pagano sempre. Ed e’ proprio a realta’ come Catonateatro che danno affidabilita’, stabilita’, lustro al territorio calabrese, veicolandone un’immagine positiva ed autentica, che la Regione deve guardare in modo concreto, sostenendole pur nella difficolta’ di questi tempi dove e’ spesso la cultura a subire le piu’ forti ristrettezze nella consapevolezza che sia giusto premiare chi ha saputo alzare l’asticella della qualita’ rispetto alla miriade di episodicita’ di eventi di tale genere, esaltando i beni immateriali che qualificano un territorio e ne caratterizzano l’attrattivita’ turistica e commerciale. E’ difficile – conclude – perdere una scommessa legata ad una formula che e’ riuscita, per tre decenni, a coniugare cultura, sociale e turismo, contribuendo cosi’ a fare crescere la fragile economia della nostra regione”.