Reggio: Cosmi aderisce alla Marcia delle donne e uomini scalzi

migranti marcia
Reggio Calabria – Il Comitato Solidarietà Migranti (Co.S.Mi.) comunica la propria adesione alla “Marcia delle donne e degli uomini scalzi” che l’11 settembre avrà luogo anche a Reggio Calabria come in tante altre città italiane. “Nato dalla necessità di garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti in transito da Reggio e Villa San Giovanni per raggiungere il nord Europa, – spiegano in un comunicato – negli ultimi anni il Cosmi ha monitorato l’arrivo e la gestione dei flussi migratori nella nostra provincia, oltre che aver portato avanti attività di sensibilizzazione e di contro-informazione nel tentativo di fronteggiare il razzismo, istituzionale e non solo, serpeggiante nella nostra società e prontamente utilizzato in maniera strumentale da fazioni politiche evidentemente povere di argomenti (vedi Lega Nord, Casapound e altre ancora)”. Secondo il Comitato è “fondamentale affermare con forza i diritti umani delle donne e degli uomini scalzi contro ogni violenza e sfruttamento, pretendendo che i principi di umanità e solidarietà prevalgano su ogni considerazione utilitaristica”. “Riteniamo – aggiungono – allo stesso modo urgente l’avvio di una seria e profonda riflessione inerente alla questione della migrazione, oltre le retoriche di facciata e gli slogan di perpetue campagne elettorali che si giocano sulla disperazione e sulla pelle dei migranti”. Nonostante il recente mutamento di parte delle cancellerie europee in merito all’accoglienza dei rifugiati, il Cosmi crede che questo possa determinare esclusione dalle politiche dell’accoglienza di tutti quei migranti cui non verrà riconosciuto lo status di rifugiato politico. Il Cosmi sostiene con forza il diritto universale alla mobilità, rifiutando la distinzione tra migranti di serie A e migranti di serie B: “l’Europa – scrivono – che ora apre tardivamente le frontiere, dopo anni di continue e tragiche morti silenziose in mare, presenta come un atto di generosità quello che può essere solo un parziale risarcimento delle opere di destabilizzazione politica, economica e sociale perpetrata in numerosi paesi del Terzo Mondo attraverso guerre illegittime e coinvolgimenti inopportuni. Si pensi alla guerra in Iraq prima e al sostegno alla guerra civile siriana poi, da cui sarebbe in seguito nato l’ISIS, o ancora alla deposizione di Gheddafi nella polveriera libica. Per non parlare delle “europee” Turchia e Israele che continuano a perpetrare nel silenzio generale lo sterminio di curdi e palestinesi”. “Per tutti questi motivi, – concludono – parteciperemo alla manifestazione di venerdì 11 con spirito tutt’altro che trionfalistico, perché, al di là dei proclami di Renzi e del governo, i salvataggi in mare – pure provvidenziali – e la prima accoglienza sempre meno garantita da enti locali costretti a sopperire all’assenza di un piano integrato su scala nazionale, non risolvono le cause strutturali di asimmetrie e diseguaglianze globali”.