San Ferdinando : Comitato “7 agosto”, emergenza non e’ finita

canalone-liquamiSan Ferdinando(Reggio Calabria) – Il Comitato “7 agosto” di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, alla luce dei risultati resi noti dall’Arpacal relativi al canalone dove continuerebbero ad essere immessi “rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi da parte di ignoti” si domanda e chiede “per quanto tempo ancora l’assessore Rizzo prolungherà la sua latitanza e se mai verrà avviato concretamente il procedimento volto ad individuare le responsabilità del proprietario del canale per i mancati controlli sul soggetto che lo ha in affidamento”. Anche perché spiega , “rileviamo che l’Assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo, dopo essersi precipitata ad agosto per placare la protesta e aver convocato una serie di tavoli tecnici, si era impegnata ad indire una conferenza di servizi per attribuire a tutti i soggetti coinvolti nella vicenda ruoli, compiti e responsabilità, oltre che a far supervisionare i lavori di conclusione di pulizia del canale tramite i tecnici del Dipartimento Ambiente, impegni mai rispettati”. Il comitato “7 agosto”, poi non è sorpreso dai risultati resi noti da Arpacl, anche perché spiega in un nota “trovano infatti conferma le continue denunce e segnalazioni che il Comitato “7 Agosto” ha continuato a fare fin dal termine dei lavori di pulizia straordinaria del canalone. L’emergenza, per noi – si legge nella nota – che viviamo sul territorio, non è mai finita considerato che gli sversamenti illeciti di sostanze pericolose e non pericolose sono andati avanti ininterrottamente. Per questo l’attività del Comitato non si è fermata filmando continuamente la situazione e presentando altri esposti e denunce. Quindi ribadiamo che bisognerebbe conoscere la provenienza di questi scarichi illeciti”. Il comitato “7 agosto”, inoltre, ricorda che “ancora una volta gli ingiustificati ritardi di tutti gli enti coinvolti nella vicenda, in particolare Iam e Corap ma anche del Comune di San Ferdinando limitatamente alla gara per la rimozione delle sabbie contaminate e dei fanghi che pare finalmente si stanno avviando a conclusione”. Poi sostiene che “la procura di Palmi, presso cui sappiamo esservi delle indagini in corso, oggi ha ulteriori fonti di prova per chiudere il cerchio e fare in modo che tutti questi sversamenti non continuino a minacciare la salute pubblica dei cittadini e violentare il mare e il territorio di San Ferdinando. Il comitato “7 agosto” – conclude la nota – continuerà sempre a vigilare e denunciare”.