Conclusa terza edizione del progetto formativo Csi “EduSport 3.0”

Reggio Calabria – Conclusa la terza edizione del progetto formativo Csi “EduSport 3.0” con la realizzazione dei corsi di formazione per Educatore Psicosociale nella Marginalità e PedagogiaSociale e della Devianza. Il Csi di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Università “Dante Alighieri”, il Csv dei Due Mari e l’associazione Inside hanno promosso i due itinerari formativi che si sono conclusi la scorsa settimana con la consegna degli attestati. La risposta dei corsisti è stata eccellente: oltre cento gli iscritti, che hanno seguito con costanza e attenzione i moduli teorici del corso e la parte pratica divisa in: tirocini formativi presso significative esperienza del nostro territorio e laboratori di progettazione partecipata per la realizzazione di azioni di prevenzione presso i nostri territori. Un vero e proprio “esercito di educatori”, come antidoto alla devianza giovanile e alle derive mafiose tra i più giovani. Studenti, insegnanti, assistenti sociali, educatori, animatori, allenatori e pedagogisti per quattro mesi sono stati i protagonisti di un percorso di crescita, confronto e formazione che ha puntato a punta a fornire competenze specifiche su diversi strumenti (uno su tutti, lo sport, il gioco ed il tempo libero) indispensabili per acquisire i codici necessari affinché si possano modulare percorsi e interventi educativi, rendendole opportune e significative al contesto sociale in cui si opera. Significativo l’intervento, durante la consegna degli attestati, del prof. Daniele Novara, noto scrittore, pedagogista e Presidente del CentroPsicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti (CPP). Parlando ai corsisti e ai partecipanti all’incontro,“Non è colpa dei bambini”, il prof. Novara, ha rimarcato:<< Il gioco, per un bambino, non è una parentesi di relax nelle attività quotidiane, rappresenta il “tutto”: il regno della scoperta, della fantasia, del fare le cose per il gusto di farle. I nostri ragazzi, in altre parole, sono avviati fin da piccolissimi agli sport più vari, ma non hanno più spazi di gioco libero di movimento: così arrivano all’adolescenza con una buona competenza tecnica nel loro sport preferito, padroneggiando alla perfezione i gesti tecnici, ma non hanno forza e non hanno armonia. Il gruppo spontaneo, di strada o di cortile, è la struttura sociale primaria della vita infantile. Il gruppo spontaneo è terapeutico: sviluppa l’autostima, la resilienza, la creatività, la capacità di cavarsela, ma allo stesso tempo il gruppo tiene dentro tutti, bambini di età diverse e bambini con difficoltà. Vivendo il gruppo spontaneo si impara moltissimo, ci si costruisce come persone. Oggi si sono rotti i legami con la comunità per la tendenza al ritiro in casa dei bambini o della loro collocazione in ambienti chiusi come palestre, ludoteche ed altro >>Tra i relatori, dei percorsi formativi, sono intervenuti il direttore del Corso psichiatra il dott. Vincenzo Maria Romeo, le psicologhe Carmelina Toscano, Giusy Casile e ValentinaArcidiacono e il prof. Antonio Antonuccio. “Aver pensato ad un modulo specifico su gioco e sport, rende ancora più significativa la nostra azione quotidiana – spiegano Paolo Cicciù e Mimmo Aricò, del Csi di Reggio Calabria. << Lo sport, in questo momento, è l’unico ponte per comunicare e interagire con i ragazzi. Fornire competenze specifiche sul valore educativo e terapeutico del gioco, sarà determinate per avviare percorsi sociali ed educativi nelle zone più a rischio della nostra Provincia>>. L’ultima parte del corso è stata dedicata alla parte esperienziale e laboratoriale con i tirocini presso realtà sociali del territorio reggino ed i laboratori di progettazione sociale. Significativa l’esperienza vissuta dai corsisti all’Agape con la scoperta delle realtànate dal carisma di don Italo Calabrò. Innovativo il laboratorio denominato “I cantieri sociali” guidato da Vincenzo Romeo e Carmelina Toscano. Dagli spunti nati dal percorso di partecipazione sociale e dalle continue sollecitazioni del prof. Daniele Novara, l’equipe del Csi di Reggio Calabria, ha messo in campo delle significative e lungimiranti esperienze di “gioco libero e partecipato” e delle sperimentazioni di “rigenerazione sociale e urbana”. L’attività è stata sviluppata a Pellaro e Arghilla attraverso la riqualificazione di spazi abbandonati e la promozione di attività sportive strada: basket 3 vs 3, calcio 3 più 1 e pallavolo indirizzate ai ragazzi dai 10 ai 16 anni. L’idea del prof. Novara, sta prendendo forma attraverso l’azione decisa e concrea di educatori e animatori convinti che il gioco e lo sport sono componente essenziale della nostra società, capaci di trasmettere tutte le regole fondamentali della vita sociale e portatore di valori educativi fondamentali quali la tolleranza, la partecipazione, lo spirito di squadra e lealtà. Questo il concetto e l’idea di fondo che guida, da diversi anni, l’azione quotidiana del Csi di Reggio Calabria. Il 28 Giugno partirà, nell’area StreetSport riqualificata da poco sul Lungomare di Pellaro, la XVI edizione del Torneo Polisportivo di Strada “Amicizia 2019”. Una delle poche esperienze di gioco libero e partecipato, che punta a mettere al centro di tutto i ragazzi, nessuno escluso, valorizzando la strada come spazio neutro d’incontro, confronto e crescita. Un manifestazione sportiva innovativa che vede i ragazzi organizzarsi autonomamente, fuori da schemi troppo strutturati e vincolanti, e con la possibilità di iscriversi anche come singolo giocatore, così da favorire la partecipazione di tutti. I genitori saranno coinvolti come arbitri del torneo e animatori del fase denominata “Terzo Tempo”. Infatti, nella classifica finale, sarà calcolato come bonus il tempo impiegato dai ragazzi e dai genitori per la cura dello spazio sportivo di strada, area #StreetSport, realizzato qualche mese fa dai volontari Csi. Prendersi cura del campetto, elemento fondamentale per garantire, a tutti, di giocare.