Reggio Calabria – “Un evento davvero ben congegnato, che ha messo al centro la valorizzazione di una delle tante, importanti eccellenze calabresi, il riso, anzi le numerose varietà di risi di alta qualità che si coltivano e producono nelle risaie più meridionali d’Italia, insieme ai migliori vini della regione e ad altre produzioni tipiche del nostro paniere agroalimentare, senza neppure trascurare risvolti storici e culturali”.
E’ quanto ha dichiarato oggi il consigliere regionale Mauro D’Acri (Oliverio Presidente), Segretario della II Commissione consiliare “Bilancio, Programmazione economica e Attività produttive, Affari dell’Unione europea e Relazioni con l’estero”, dopo aver partecipato a “Son Risi di Calabria”, la manifestazione enogastronomica che i sommelier dell’Ais-Calabria hanno voluto dedicare ai risi ed alla risaie calabresi ed agli abbinamenti risi-vini.
Il consigliere regionale non si è limitato a un semplice atto di presenza. D’Acri ha partecipato attivamente, all’agriturismo “La Trigna” di Lamezia Terme, in veste di giurato al concorso a premi enogastronomico che ha visto in gara sei piatti a base di risi calabresi e altrettanti vini prodotti nelle varie aree vinicole della regione. “Ho apprezzato molto gli sforzi degli amici sommelier dell’Ais Calabria – ha affermato l’esponente politico – che, basandosi esclusivamente su risorse ed energie proprie, col solo aiuto e sostegno di sponsor privati, hanno ideato, promosso e realizzato con successo una manifestazione che rappresenta un punto di riferimento e che mi auguro possa aver seguito, diventando un appuntamento annuale”.
A Lamezia, D’Acri si è anche soffermato a visitare la mostra, allestita per l’occasione con secolari testimonianze, antiche foto, documenti e attrezzi, sull’epopea dei risi e delle risaie nella Piana di Lamezia tra la fine dell’800 e la prima metà del secolo scorso.
“E’ un comparto di grande interesse, quello risicolo, nel panorama regionale – ha osservato D’Acri – che nella Piana di Sibari conta su circa 700 ettari di risaie che producono annualmente, senza anticrittogamici, oltre 1.500 tonnellate di straordinarie varietà di riso arborio, carnaroli, gange e karnak.”
“Ma non si può dimenticare – ha aggiunto – il valore storico e sociale di aziende come La Trigna che testimonia una saga familiare che comincia in Sicilia alla fine dell’800 e si svolge nella Piana di Lamezia attraverso tre secoli. E’ la storia dei La Ferla, pionieri siciliani delle bonifiche calabresi, poi importanti produttori di riso, che circa 90 anni fa erano in grado di esportare riso da seme nel Vercellese, patria del riso e delle risaie italiane”.