Catanzaro, 13 apr. – “La difesa del suolo ed il contrasto all’emergenza idrogeologica e’ la piu’ importante opera pubblica su cui occorre lavorare oggi in Calabria. Ecco perche’, appena insediatici, pur riducendo i dipartimenti da 14 a 10, abbiamo creato una sola unita’ operativa autonoma, che riguarda la prevenzione dei rischi idrogeologici ed e’ finalizzata a coordinare e definire un grande progetto unitario degli interventi di sistemazione e di difesa del suolo”. Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, intervenuto al convegno sul tema: “Calabria in sicurezza – Dall’emergenza alla prevenzione dei rischi territoriali” promosso da Zonadem, Ecodem e dal Pd a Rossano. “Con Erasmo D’Angelis, responsabile nazionale di #italiasicura, – ha aggiunto – la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, che ho incontrato di recente a Roma e con cui abbiamo stabilito un fecondo rapporto di collaborazione, abbiamo concertato un intervento su vasta scala di sistemazione di bacino ed entro la meta’ del mese di maggio sara’ effettuato un primo stralcio di intervento. Dovremo utilizzare appieno le risorse 2014-2020 destinate alla difesa del nostro territorio e lavorare alla prevenzione dei rischi. Contestualmente – ha proseguito Oliverio – dovranno essereadeguati anche gli strumenti di governo del territorio. Il PAI, che dovra’ costituire un vincolo nell’uso del territorio, dovra’ essere aggiornato. Gli strumenti urbanistici dovranno essere definiti entro il 31 dicembre di questo anno e dovranno tendere al “consumo zero”. Non ci saranno piu’ proroghe. Dovremo dire basta alle volumetrie che sono quattro volte il doppio di quelle necessarie alla popolazione residente in Calabria. E dicendo questo non immagino ne’ di comprimere ne’ di mortificare il settore edilizio. Tutt’altro! Serviranno interventi in nuovi spazi, che riguardano il recupero e la riqualificazione degli interventi sul territorio”.
“In questa direzione – ha assicurato – lavoreremo per dare vita ad un servizio geologico regionale perche’, nella regione piu’ dissestata d’Italia e d’Europa, e’ davvero inconcepibile che tale servizio ancora non esista. Anche la Protezione Civile regionale dovra’ essere riorganizzata e dotarsi di un piano di prevenzione che dislochi su tutto il territorio regionale i centri di intervento. Per realizzare concreti passi in avanti, pero’ – ha rimarcato il presidente della Regione – bisognera’ cambiare testa. Non basta, infatti, solo un’operazione di ingegneria organizzativa o di adeguamento degli strumenti. C’e’ bisogno di un’inversione culturale che spinga in direzione del rispetto, della difesa e della cura del territorio. Noi, per quanto ci riguarda, definiremo strumenti che aiuteranno i sindaci a sfuggire alle pressioni e a dire di “no” quando occorrera’ farlo. In tal senso bisognera’ agire con grande rigore, facendo tutti un salto di qualita’. Al Paese – ha sottolinrato – serve una Calabria che non sia piu’ un problema, ma una risorsa”.