Reggio Calabria – “Mi sarei aspettato che a rispondere alle inqualificabili e inopportune dichiarazioni fatte da Vittorio Sgarbi prima e da Matteo Renzi poi sulla Calabria, fossero stati i parlamentari eletti nella nostra regione, ma con mio sommo rammarico registro l’ennesimo assordante silenzio di una classe politica che e’ evidentemente priva dell’orgoglio dell’appartenenza”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare della lista ‘Oliverio Presidente’, Orlandino Greco. “Bene ha fatto, dunque, il presidente Oliverio a replicare a quelle affermazioni per difendere una terra ricca di storia, cultura e tradizioni millenarie. Questa – aggiunge Greco – e’ la terra di Zaleuco di Locri, di Tommaso Campanella, di Gioacchino da Fiore, di Bernardino Telesio. E’ in Calabria che Platone e Aristotele appresero gran parte delle loro conoscenze da Timeo, Euticrate e Arione. Io rivendico con orgoglio la nostra storia e non consento a nessuno – sottolinea con forza Orlandino Greco – tantomeno ad un fine intellettuale come Sgarbi, di esprime sentenze condizionate da pregiudizi insopportabili. Io sono orgoglioso degli imprenditori caparbi che con sacrifici e dedizione hanno scelto di rimanere a lottare in Calabria per non prendere la via dell’emigrazione. Sono orgoglioso dei commercianti che al Tuttofood hanno mostrato i prodotti calabresi che esprimono da soli la forza di una comunita’ e la storia di una terra. Sono orgoglioso – prosegue ancora Greco – dei tanti giovani che non hanno trovato spazio in Calabria ma stanno dimostrando al mondo cosa significa avere grande forza di volonta’, talento e senso del sacrificio. Sono orgoglioso di tutti i calabresi che ogni mattina si svegliano sapendo di dover partire sempre da -1 rispetto al resto dell’Italia. Che la Calabria non e’ il Veneto, e’ vero – dice Orlandino Greco – ma il problema e’ che la Calabria non e’ la Calabria. Non lo e’ per le responsabilita’ di una classe dirigente, politica e non, che fino ad oggi ha utilizzato i nostri territori per fini privatistici. Ma non lo e’ anche perche’ i governi nazionali, dall’Unita’ d’Italia fino ad oggi, favorendo il nord, hanno in maniera scellerata impoverito una terra che fino al 1861 rappresentava un punto d’eccellenza per tutta l’Europa. Non lo e’ perche’ la classe politica nazionale ha guardato alla Calabria come un problema da risolvere, come un’emergenza da affrontare, senza mai fermarsi a guardare i tesori naturalistici, storici e culturali che in essa si celano e che rappresenterebbero un’opportunita’ importante per l’Italia. E’ da qui, e’ dalla Calabria che si parte per scrivere una seconda Unita’ d’Italia. Senza secessioni, ne’ rivendicazioni. Si riparte dai nostri talenti – conclude Greco – dai prodotti della nostra terra, dalla bellezza dei nostri luoghi. La Calabria non e’ il Veneto, e’ vero, e’ la Calabria”.