Regione: Nicolo’ (FI), interventi per dentenuti atto democratico

nicolo23-05
Reggio Calabria – “L’approvazione all’unanimita’ della proposta di legge a favore del reinserimento dei detenuti rappresenta un passaggio di natura socio-culturale che da’ pieno rilievo al principio di rieducazione della pena cui ogni condanna deve tendere in un Paese che possa dirsi veramente democratico”. E’ quanto afferma il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolo’ proponente della proposta di legge, che ha ieri avuto il via libera in terza Commissione consiliare e che prevede interventi regionali a favore di detenuti e internati finalizzati al loro reinserimento nel contesto sociale e lavorativo. “Istruzione, formazione culturale e professionale, lavoro sono i tasselli fondanti di questo percorso – aggiunge Alessandro Nicolo’- che se da una parte deve, nel rispetto della legge, riportare l’individuo alle sue responsabilita’, dall’altra non puo’ abbandonarlo a se stesso, al silenzio e all’isolamento delle carceri italiane che vivono una situazione di collasso e di emergenza che impone il decongestionamento degli istituti di pena quale priorita’ da conseguire. La civilta’ di un popolo – aggiunge Nicolo’- si misura anche dalla vivibilita’ delle carceri e dalla capacita’ di recuperare il reo integrandolo nella societa’ e creando quelle condizioni di recupero culturale, fisico e psichico senza le quali non puo’ immaginarsi un cammino di detenzione effettivo. E cio’ promuovendo corsi di formazione professionali ed altre iniziative per l’avvio di attivita’ di lavoro autonomo ed imprenditoriale Infatti, il carattere precipuo della legge e’ dato dal momento formativo come inizio del percorso di reinserimento socio-lavorativo; la formazione professionale e’ considerata in stretto rapporto con l’attivita’ lavorativa in quanto entrambe parte integrante del trattamento penitenziario volto alla riabilitazione del detenuto in vista di una politica efficace di reinserimento dopo l’esperienza carceraria. In questo modo – conclude Nicolo’ – si raggiungono due obiettivi: ridurre il disagio sociale ed accrescerne la sicurezza. Ammodernizzare e riqualificare il sistema carceri in Italia che rispetto alle 40 mila persone che ne puo’ contenere, si presenta in forte esubero ed in condizioni di invivibilita’ fa tutt’uno con la necessita’ di disegnare un percorso di detenzione alternativo a quello tradizionale, dove a trionfare non sia piu’ l’immagine vendicativa dello Stato”.