Scuola: Greco, preoccupazione per ricadute decreto in Calabria

orlandino-greco25-05
Reggio Calabria – “In merito al disegno di legge “Buona Scuola”, approvato di recente alla Camera, esprimo forte preoccupazione per le ricadute che si avrebbero in Calabria qualora il testo non venisse modificato; pertanto ho chiesto l’inserimento della discussione sulla tematica al prossimo ordine del giorno del Consiglio regionale”. Lo afferma il capogruppo di ‘Oliverio Presidente’ Orlandino Greco. “Non si possono ignorare – aggiunge – le ragioni di una protesta cosi’ forte che coinvolge le parti sociali, le associazioni, i docenti, gli studenti e i genitori. In alcuni articoli del disegno di legge, si evidenziano violazioni gravi dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Carta Costituzionale, quali il diritto allo studio e la parita’ di ogni cittadino dinanzi allo Stato. Basti pensare – aggiunge – al 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi che ogni genitore potra’ destinare alle singole scuole, stralciato alla Camera ma ancora in discussione per un inserimento futuro, che creerebbe delle disuguaglianze tra scuole dove le sensibilita’ economiche sono diverse, legittimando una sperequazione di diritti che la scuola pubblica dovrebbe invece eliminare. I superpoteri concessi ai dirigenti determineranno in modo unilaterale le politiche scolastiche del proprio istituto in termini di valutazione dei docenti di scelte delle risorse umane e di gestione delle risorse economiche. A questo – continua – si aggiungono finanziamenti alle scuole private, detraibilita’ per i costi di tali scuole, school bonus, fondi tramite sponsor, che renderanno la scuola pubblica di una regione come la Calabria molto piu’ debole di quella di una regione piu’ ricca.
La scuola ha bisogno di essere riformata, ma non esiste che uno studente calabrese abbia meno opportunita’ di uno studente piemontese e che non venga garantita la collegialita’ nelle politiche scolastiche degli istituti. L’auspicio – conclude – e’ che il Consiglio regionale recepisca questa mia iniziativa e si faccia promotore di una forte protesta verso il Governo al fine di rivedere i punti nevralgici di questa riforma che cosi’ concepita mette a rischio la scuola pubblica e il diritto allo studio”.