Regione: Unione Mediterranea sollecita referendum contro trivellazioni mar Jonio

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Catanzaro – In una nota l’Unione Mediterranea Calabria intende sollecitare il Consiglio Regionale della Calabria a “deliberare la richiesta di un referendum abrogativo dell’art. 35, comma 1, D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (“Decreto Sviluppo”), convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134 (G.U. n. 187, 11 agosto 2012 – Suppl. Ordinario n. 171) cosi come espresso dal Coordinamento Nazionale NO-TRIV e dalla Associazione A-SUD in una lettera inviata ai presidenti di tutte le regioni d’Italia il 6 luglio scorso”. “L’art. 35, comma 1 del “Decreto Sviluppo” – scrivono – introduceva il divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi entro il limite delle 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno alle aree marine e costiere protette escludendo però “i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso alla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo 29 giugno 2010 n. 128 (Decreto “Prestigiacomo”) ed i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi”, permettendo quindi il riavvio dei procedimenti interrotti dal d.lgs. n. 128/2010. Tali procedimenti ricadenti entro le 12 miglia marine potrebbero quindi risolversi con il rilascio dei corrispondenti titoli minerari ossia permessi di ricerca, concessione di coltivazione oppure titolo concessorio unico – che unisce in una unica soluzione la “fase di ricerca” e la “fase di coltivazione”. “Molti dei procedimenti già sanati dall’applicazione dell’articolo 35, comma 1, – specificano – ricadono nel mar Ionio. È quindi una doverosa e conseguenziale azione di contrasto, in continuità con quanto finora espresso dal Presidente Oliverio e da diversi esponenti all’interno del Consiglio Regionale, – specificano – attuare qualsiasi iniziativa volta ad impedire attività lesive dell’ecosistema dei nostri mari e dei nostri territori”. “Ci uniamo – concludono – quindi alla richiesta delle suddette associazioni le quali “chiedono che le Regioni, quindi, si coordinino tra loro attivando prontamente un Tavolo permanente di confronto ed approfondimento e promuovano un’azione istituzionale congiunta per la delibera di richiesta di un referendum per l’abrogazione dell’art 35 del “Decreto Sviluppo”.