Regione: Nicolo’, Calabria rischia revoca fondi Ue

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Reggio Calabria – “La Calabria ed il Mezzogiorno galleggiano su una enorme quantita’ di danaro fresco per l’economia che rischia di finire prosciugato e reindirizzato dopo il 31 dicembre di quest’anno”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolo’. “La data del prossimo dicembre – prosegue Nicolo’ – pende come una spada di Damocle sulle teste dei calabresi e dei meridionali per l’incapacita’ finora dimostrata di accedere e spendere efficacemente la straordinaria messe di risorse finanziarie del Por 2007/2014. Secondo gli analisti, l’insufficiente capacita’ di spesa delle risorse comunitarie delle Regioni meridionali, dove la Calabria e’ al primo posto nella classifica di demerito, e’ causata da fattori plurimi: dall’inefficiente ruolo della burocrazia, alla mancanza di orientamento strategico delle risorse verso i settori piu’ appetibili sui mercati nazionali ed internazionali. Qui non si tratta – afferma Alessandro Nicolo’ – di gettare la croce delle responsabilita’ all’ultimo arrivato, ma la stagnazione, l’immobilismo, della fase politica che stiamo vivendo e’ sicuramente imputabile al Pd ed al centrosinistra. Ne deriva che, con l’acqua davvero alla gola, il Consiglio regionale sara’ chiamato a dibattere il prossimo 31 agosto, come dire, per salvare il salvabile delle quote 2007/2014 e per dare un primo orientamento chiaro su come procedere per la programmazione dei 22 mld di euro del periodo 2014/2020. Abbiamo dinanzi appuntamenti – sottolinea Nicolo’ – di assoluta caratura storica, il cui mancato raggiungimento significhera’ che per la Calabria parlare di futuro sara’ esclusivamente un esercizio lessicale senza contenuti, che spingera’ fuori dalla nostra terra tutti i giovani, soprattutto quelli in possesso di capacita’ del fare, i quali andranno ad arricchire con il loro sapere i nostri piu’ diretti concorrenti, nazionali ed internazionali”.

“In questo quadro – aggiunge Alessandro Nicolo’ – si sta sviluppando nel dibattito generale del Paese un autentico attacco culturale contro l’esperienza regionalista, ben orchestrato dai nostalgici del centralismo istituzionale che ben vedrebbero riportare al livello romano tutta la partita comunitaria, appiccicando addosso alla Calabria ed al Mezzogiorno la certificazione di ‘manifesta incapacita” politica ed amministrativa. Ma su un punto, pero’ – dice ancora Alessandro Nicolo’ – tutti gli analisti concordano: la generale riscossa del Paese passa dallo sviluppo del Sud. Il Nord sta pagando anch’esso le difficolta’ del Mezzogiorno che, secondo gli ultimi dati, fa segnare un Pil in regresso per il settimo anno consecutivo. Tutto cio’ testimonia, anche se a macchia di leopardo, come aree dell’economia del Sud sempre piu’ larghe affoghino nella crisi, soprattutto il settore produttivo ed agricolo. E’ una situazione che la Calabria, in particolare, non potra’ reggere per molto, con il territorio a forte rischio dissesto, infrastrutture di mobilita’ continuamente messe in discussione e maltenute, e non sempre per responsabilita’ degli amministratori locali. Da questa situazione – conclude Alessandro Nicolo’ – la politica calabrese deve trovare una spinta per muoversi con forte spirito unitario per riaffermare il diritto delle nuove generazioni di vivere qui, o tornare nella loro terra, elevando la qualita’ del dibattito nelle sedi istituzionali misurandosi sugli obiettivi strategici e non sulle piccole prebende, offrendo al Governo ed al dibattito nazionale un quadro di riferimento istituzionale pronto ad assumersi le proprie responsabilita’ confinando definitivamente le piccole beghe, i contrasti ed il marchio di regione criminale che in tanti vogliono cucirci definitivamente addosso, costringendoci a rinunciare al nostro diritto di essere una terra normale, e comunque, non troppo lontana dai livelli medi di crescita e di benessere delle altre regioni”.