FAI CISL: corilicoltura, necessaria convocazione tavolo istituzionale

 

Gualtieri-Daniele-Fai-Cisl

Catanzaro – Nell’area delle Serre Calabresi è nato il Consorzio per la tutela e la valorizzazione della Nocciola di Calabria, dove la superficie coltivata è ormai pari a circa 200 ettari. Per la provincia di Catanzaro risultano censite 269.900 piante, di cui 254 mila in coltura specializzata e 15.900 in coltura consociata. Ma, secondo Fai-Cisl la buona qualità della tonda calabrese non basta per stare sul mercato, “occorrono maggiori volumi produttivi e la capacità di trasformare il prodotto”. Daniele Gualtieri, segretario territoriale della Fai Cisl di Catanzaro Crotone e Vibo ha affermato “la Regione convochi subito un tavolo allargato con tutti gli attori istituzionali, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, amministratori locali, per affrontare immediatamente le emergenze del settore agricolo e corilicolo che incidono pesantemente sul processo di sviluppo e sulle intere filiere. Fondamentale e necessario è lavorare in rete, predisporre un piano e iniziative che concretamente facciano fare quel salto di qualità e quei processi economici virtuosi dal basso che possono far ripartire le aree interne e con esse la Calabria.” Accogliendo e rilanciando l’iniziativa comune dei sindaci di Torre Ruggiero Pino Pitaro, di Cardinale Giuseppe Marra e del Consorzio per la tutela e la valorizzazione della Nocciola.“Tutti assieme, sindaci, organizzazioni datoriali e sindacali, consorzio della nocciola, Gal, imprese e operatori del settore, con l’impegno della Regione che deve avere un ruolo di primo piano, di coordinamento, impulso e programmazione”. “Bisogna agire presto – continua Gualtieri – e adoperarsi affinché le azioni programmate diano le risposte che tutti auspichiamo. Perciò, lavoriamo al fine di ottenere l’Indicazione Geografica Protetta, il marchio comunitario che riteniamo indispensabile per lo sviluppo. Al tavolo, che auspichiamo sia convocato al più presto, dovremo affrontare le emergenze dei settori agricolo e corilicolo, come il pericolo rappresentato dall’abnorme numero di cinghiali, un problema urgente da risolvere oltre che per la sicurezza delle persone,  per i danni causati al comparto devastando piante e raccolti e  creando ripercussioni negative all’occupazione, allo sviluppo e al lavoro. Una calamità che demotiva i produttori dalla messa a coltura di noccioleti abbandonati. Se si potessero dare risposte concrete al territorio, in tal senso, nel giro di un anno la produzione potrebbe già raddoppiare. E’ ormai necessaria una strategia politica integrata che metta al centro il territorio, che valorizzi le specificità e sappia puntare sulla programmazione, sulla progettazione  utilizzando al meglio la mole di risorse 2014-2020 puntando sulla qualità della spesa e degli interventi. Questo è un impegno a cui tutti sono chiamati: politica ai vari livelli, istituzioni,  organizzazioni sindacali, associazioni di categoria  nell’interesse dello sviluppo, dell’occupazione e del lavoro nel nostro  territorio. Ora è il momento di agire”.