Regione: Barbanti, ” costi esorbitanti ed un numero spropositato di dirigenti”
Reggio Calabria – “Dall’approvazione del Bilancio della Regione apprendo che il costodi funzionamento del Consiglio Regionale della Calabria per il 2016 sarà di 58 milioni di euro, mentre la Giunta con tutti i dipartimenti costerà 126 milioni, compreso il personale proveniente dalle Province. Chiedo al presidente della giunta regionale Mario Oliverio fino a quando ancora i calabresi possono permettersi questi costi e l’inefficienza di avere ancora due sedi, una a Catanzaro e l’altra a Reggio; fino a che punto possiamo tenere in piedi un Consiglio Regionale con un esercito di 500dipendenti e un numero spropositato di dirigenti che non ha eguali in Italia”. Lo afferma in una dichiarazione l’onorevole Sebastiano Barbanti, secondo il quale “l’avvio della riforma della burocrazia avviata dall’attuale giuntaregionale è monca se non si avvia una discussione anche sui costi eccessivi del consiglio regionale e sull’utilizzo efficiente ed efficace del personale del Consiglio Regionale”. Per Barbanti “non si tratta di mandare a casa persone, ma abolirel’anacronistica divisione della burocrazia tra giunta e consiglio e dare corso all’introduzione del ruolo unico dei dipendenti regionali, abolendo sacche di sprechi per la gestione scellerata del passato”.
Reggio Calabria – “Dall’approvazione del Bilancio della Regione apprendo che il costodi funzionamento del Consiglio Regionale della Calabria per il 2016 sarà di 58 milioni di euro, mentre la Giunta con tutti i dipartimenti costerà 126 milioni, compreso il personale proveniente dalle Province. Chiedo al presidente della giunta regionale Mario Oliverio fino a quando ancora i calabresi possono permettersi questi costi e l’inefficienza di avere ancora due sedi, una a Catanzaro e l’altra a Reggio; fino a che punto possiamo tenere in piedi un Consiglio Regionale con un esercito di 500dipendenti e un numero spropositato di dirigenti che non ha eguali in Italia”. Lo afferma in una dichiarazione l’onorevole Sebastiano Barbanti, secondo il quale “l’avvio della riforma della burocrazia avviata dall’attuale giuntaregionale è monca se non si avvia una discussione anche sui costi eccessivi del consiglio regionale e sull’utilizzo efficiente ed efficace del personale del Consiglio Regionale”. Per Barbanti “non si tratta di mandare a casa persone, ma abolirel’anacronistica divisione della burocrazia tra giunta e consiglio e dare corso all’introduzione del ruolo unico dei dipendenti regionali, abolendo sacche di sprechi per la gestione scellerata del passato”.
