Regione: Sculco, ascoltare sollecitazioni Unindustria e sindacati

flora-sculco-02-07-07Catanzaro – “Apprezzo e condivido in pieno gli auspici e gli stimoli che vengono dalla riunione dei vertici regionali di Unindustria, Cgil, Cisl e Uil, comprese le riflessioni sull’utilizzo delle risorse comunitarie per le quali finora la Regione ha dato il meglio di se’, anche se la sfida ora e’ tutta incentrata sull’operativa concreta di queste risorse che vanno ottimizzate e finalizzate allo sviluppo”. A sostenerlo e’ la consigliera regionale di “Calabria in Rete” Flora Sculco. “Sono del parere – dice – che queste sollecitazioni debbano essere ascoltate e che le forze sociali vadano coinvolte incondizionatamente nelle politiche per lo sviluppo. La logica della concertazione, nel Paese troppo in fretta archiviata da chi sosteneva l’utilita’ di decisioni verticali, a mio avviso, specie in regioni come la nostra che hanno urgenza di fermare il declino socio-economico e al contempo la rassegnazione e lo sconforto di molti imprenditori in difficolta’ e la fuga dei nostri giovani, andrebbe addirittura istituzionalizzata. E’ soltanto facendo rete e squadra qui in Calabria che si puo’ sperare di farsi ascoltare sui tavoli romani ed europei. Stiamo sostenendo – aggiunge Flora Sculco – con piu’ iniziative pubbliche che registrano una grande adesione – che l’occasione straordinaria offerta dal Patto per la Calabria discendente dal Masterplan del Governo Renzi non va ne’ sottovalutate ne’ sprecata. Anzi, andrebbe colta con entusiasmo, e perseguita con l’adesione di tutti i soggetti che nei territori hanno titolo sulle politiche economiche e sociali. Il Patto per la Calabria e’ la risposta intelligente del Governo Renzi che dopo i silenzi decennali sul Sud ha finalmente predisposto una cornice entro cui figurano risorse, tempi e persino il coinvolgimento del sistema imprenditoriale pubblico. Sta a noi, a tutta la Calabria, rimettere in circolo energie, talenti e protagonismi necessari per rinsaldare la fiducia in noi stessi e fare sviluppo endogeno, senza affidarsi piu’ alle cosiddette politiche economiche eterodirette che tanti sfracelli hanno provocato al Mezzogiorno ed alla Calabria”.