Regione: Nicolo’ (Fi), Consiglio ridotto a zerbino Giunta

alessandro-nicolo-600x400Reggio Calabria – “Il colpo di mano sulla legge urbanistica e’ la dimostrazione che il Consiglio regionale e’ diventato lo zerbino della Giunta. Non si consente all’Assemblea regionale di esercitare adeguatamente le proprie prerogative, ma, sistematicamente, la si costringe a convenire sui diktat posti dal governo regionale che poi, come gia’ accaduto quando e’ stata approvata la prima volta le legge urbanistica, si rivelano pasticciati, privi dei necessari approfondimenti e in violazione dei principi costituzionali”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolo’, che aggiunge: “Intervenendo in Aula lunedi’ scorso su un tema di cosi’ grande importanza, avevo sollecitato il presidente Irto affinche’ s’impedissero le forzature della Giunta e si rispettasse l’ordine del giorno che non includeva la legge urbanistica. Purtroppo, – spiega – ancora una volta, si e’ voluto procedere unilateralmente, senza rispettare ne’ la richiesta dell’opposizione di soprassedere per conseguire sull’argomento la massima partecipazione necessaria, ne’ quella di altri consiglieri di maggioranza che legittimamente avvertono tutta la negativita’ istituzionale di questo modo di procedere. Un modo di procedere irriguardoso delle varie opinioni politiche presenti in Aula e che riflettono esigenze insopprimibili della societa’ civile, ma anche della fisiologica dialettica democratica che si sta mettendo da lungo tempo sotto i piedi. Quest’impostazione della Giunta provoca, come ripeto ormai da molto tempo, oltre ad una riduzione della qualita’ legislativa ormai in capo esclusivamente all’esecutivo, un indebolimento e quasi un azzeramento delle funzioni del Consiglio regionale che e’ stato ridotto alla stregua di un dopolavoro. Siamo in presenza di un fatto che non ha precedenti nella storia del regionalismo calabrese su cui occorre fare una riflessione urgente. Tutto cio’, e lo dico anche in qualita’ di rappresentante del territorio in cui ha sede l’Assemblea legislativa, e’ inaccettabile, perche’ – conclude – andando avanti con colpi di mano ripetuti e con modalita’ che includono una deplorevole arroganza, si sta liquidando una delle sedi piu’ prestigiose e fondamentali della democrazia calabrese”.