Regione: Tallini, colpo di mano Oliverio su norme urbanistica

mimmo-tallini-lam10-06-01Catanzaro – “L’oscuro colpo di mano con cui il presidente Oliverio ha ritenuto di portare all’approvazione il Quadro Territorile Paesaggistico Regionale si armonizza pienamente con l’illegittimo procedimento portato avanti dall’assessore Rossi”. Lo dichiara il consigliere regionale Domenico Tallini (Fi), secondo il quale “dal punto di vista politico e’ veramente uno squallore che uno strumento cosi’ importante come il Quadro Territoriale Regionale, che richiede nel rispetto della partecipazione democratica un ampio dibattito di tutti i soggetti istituzionali che interagiscono su territorio in particolare all’interno del Consiglio regionale, previo accordi politici con compensazione di interessi personali, in realta’ venga approvato in maniera subdola non ponendolo nemmeno pubblicamente e formalmente all’Ordine del giorno del Consiglio”. Per Tallini, “in realta’ Oliverio e Rossi con la strategia che hanno usato hanno dimostrato totalmente di abusare dei propri poteri istituzionali violando i principi essenziali e insuperabili della democrazia: la concertazione e la partecipazione. Sono assolutamente false -dice Tallini le dichiarazioni di Rossi ed Oliverio quando affermano che e’ stata fatta un’adeguata concertazione con i soggetti istituzionali interessati poiche’ incontestabile che le modifiche normative apportate al Quadro Terroriale Regionale adottato nel 2013 hanno una valenza giuridica talmente sostanziale e quindi totalmente innovativa. Lo stesso discorso vale per le modifiche alla Legge Urbanistica Regionale- per cui avrebbero dovute essere approvate con una rinnovazione del procedimento e quindi una nuova concertazione con i soggetti istituzionali coinvolti obbligatoriamente per legge in particolare gli enti locali”. Per Tallini “le nome in materia contenute nella Costituzione, nella Legge Regionale Urbanistica e per finire addirittura nello Statuto Regionale sono talmente chiare e comprensibili, anche da uno soggetto con una modesta cultura da quinta elementare, che non restano dubbi sulla volonta’ politica di Oliverio e Rossi di abusare dei propri poteri istituzionali allo scopo di raggiungere l’obiettivo poltico di mitigare con falsita’ il fallimento della gestione del governo Oliverio ormai pacificamente conclamato e riconosciuto non solo dalla politica ma da tutti i cittadini calabresi. I danni che saranno causati alla gia’ debolissima economia calabrese sono evidenti in quanto si unisce alla gia’ imperversante ed esistente crisi di mercato nel settore edilizio l’impossibilita’ di una eventuale ripresa stante la certezza che la normativa del Quadro Territoriale Regionale e le modifiche alla legge Urbanistica sono talmente vincolistiche in termini di inedificabilita’ con espressa decadenza degli strumenti urbanistici comunali”.

“Il danno – secondo tallini – sara’ plurimo: agli enti locali in temini tributari (IMU) poiche’ e’ ovvio che la decadenza della gran parte delle aree edificatorie obblighera’ i Comuni ad escluderle dal regime fiscale causando potenzialmente in molti casi gia’ critici il dissesto finanziario, sulla buona gestione del territorio perche’¨ gli effetti giuridici di decadenze degli strumenti urbanistici nell’attuale situazione di criticita’ economica causeranno un aumento dell’abusivismo edilizio con forti vantaggi per le organizzazioni malavitose e ‘ndranghetiste che interagiscono sul territorio calabrese, ai cittadini titolari di proprieta’ nei cui confronti in violazione dell’ormai insuperabile principio dell’ affidamento degli atti amministrativi si sta facendo un vero e immotivato, in termini di legittimita’, abuso in quanto modificando il regime giuridico dei suoli con effetti di decadenza dei diritti edificatori si provochera’ il fallimento per esempio di molte imprese che hanno investito nell’acquisto di terreni edificatori magari con ingenti somme. Non comprendo perche’ – continua – Rossi ed Oliverio non hanno ritenuto di condividere l’ emendamento presentato da me e Orsomarso in cui si proponeva in fatto e in diritto una buona interpretazione dell’art. 65, quello per cui decadono le previsione edificatorie dei piani regolatori. Nel momento in cui e’ stato deciso di approvare il Quadro Territoriale Regionale la norma prevista dall’art. 65 della Legge Urbanistica Regionale, essendo di natura giuridica transitoria cie’e in attesa dell’approvazione dello strumento operativo di pianificazione regionale (Q.T.R.P.) comunque ricomprendono tutti i principi innovativi di tutela previsti dalla legge urbanistica, avrebbe dovuto essere eliminata. In sostanza – dice ancora – che si sia proceduto con improvvisazione irresponsabile da parte di Rossi e’ dimostrato dal fatto che allo stato attuale viggono due norme completamente in contrasto tra di loro quella dell’art. 65 che prevede effetti di decadenza immediati di gran parte delle aree dei Piani Regolatori e quella del Quadro Territoriale che invece prevede due anni di tempi per i Comuni per l’adeguamento dello strumento urbanistico”.