Lavoro: sindacati al Consiglio, mancata concertazione con Regione

sindacati-bandiere-450Catanzaro – “L’approvazione del rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2015 e del Disegno di Legge “Assestamento e provvedimento generale di Variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2016-2018 a norma dell’art. 50 del Decreto legislativo 118 del 23 giugno 2011″ rappresenta un momento cruciale nella definizione della politica economica e finanziaria della nostra Regione. Per questi motivi l’importanza di tali provvedimenti dovrebbe richiedere un reale processo di concertazione con le forze sociali e non una mera comunicazione 24 ore prima dell’audizione”. E’ quanto si legge in un documento inviato dalle segretarie regionali di Cgil, Cisl e Uil al Consiglio regionale. Sarebbe stato necessario – scrivono i sindacati – un confronto di merito che non c’e’ stato con la Giunta regionale per costruire scelte condivise in tema di politica economica e produttiva, di strategie di rafforzamento dei servizi e pianificazione delle politiche sociali, individuando priorita’ di intervento capaci di imprimere una svolta positiva. Tale strumento – fanno rilevare – e’ infatti il piu’ importante momento di programmazione per quanto riguarda i temi del lavoro, del sociale e del sostegno all’azione di rilancio del tessuto produttivo pur nella consapevolezza che l’esiguita’ delle risorse libere, non a destinazione vincolata, risulta insufficiente a far fronte alle tante emergenze, ne’ tantomeno ci pare adeguata a sostenere una strategia per la crescita e la ripresa, che dovra’ basarsi pertanto sulla capacita’ di spesa qualificata sul ciclo di programmazione 2014-2020 e sul Patto per la Calabria rispetto ai quali si auspica la concentrazione delle risorse su obiettivi strategici, al fine di evitare la frammentazione in mille rivoli della spesa, puntando al sostegno di misure anticicliche, nonche’ sull’integrazione con ulteriori risorse nazionali. Auspichiamo anche in questa occasione – si legge – la necessaria integrazione tra fondi ordinari e straordinari, locali, regionali, nazionali e comunitari al fine di favorire una coerente programmazione dei servizi, degli investimenti e delle scelte di sviluppo su cui orientare il futuro della nostra Regione, cosi’ come riteniamo centrale una maggiore efficacia ed efficienza della spesa”. Una particolare attenzione, secondo i sindacati, “deve essere riservata alla rete dei servizi pubblici locali in tutti i settori: sanita’, istruzione, mobilita’, servizi sociali e culturali, igiene urbana, difesa del suolo e tutela ambientale, a fronte di uno fra i piu’ elevati livelli di imposizione fiscale, anche per gli effetti del piano di rientro dal disavanzo sanitario, che grava soprattutto su lavoratori dipendenti e pensionati.

I sindacati ritengono “opzioni strategiche irrinunciabili e priorita’ dell’azione del Governo regionale: il piano straordinario del lavoro che punti all’aumento consistente dell’occupazione attraverso l’emersione del lavoro nero, l’attivazione di politiche attive per il lavoro rivolte a giovani, donne, immigrati, a disoccupati e inoccupati utilizzando tutte le risorse disponibili e potenziando il sistema dei servizi per il lavoro. In questa direzione diventa prioritario reperire risorse per avviare un piano di politiche attive realmente efficaci, favorendo processi di riqualificazione formativa per la ricollocazione di inoccupati e platea percettori ammortizzatori in deroga. Vanno previste – sottolineano – misure specifiche contro il sommerso ed il lavoro nero con rafforzamento dell’area della vigilanza e il finanziamento di un Piano regionale per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro. L’adeguato finanziamento di tutte le leggi regionali relative al bacino del precariato calabrese ed in questo contesto va accelerato il percorso di contrattualizzazione degli ex LSU-LPU e alla loro stabilizzazione definitiva. Una politica di interventi di difesa del suolo e mitigazione del rischio idro-geologico, di sostegno allo sviluppo del settore agricolo calabrese, nonche’ l’indispensabile imputazione sui relativi capitoli di bilancio di livelli adeguati di risorse per il settore idraulico-forestale, per l’ARSAC, per i Sorveglianti Idraulici, per i lavoratori dell’ex Fondo Sollievo, per i Consorzi di Bonifica (in particolare legge 31 gestione delle dighe, legge 26 interventi settore infrastrutture rurali e opere pubbliche di bonifica, legge 11 disposizioni per la bonifica rurale) e per i lavoratori dell’Associazione Allevatori (ARA), al fine di dare certezze e prospettive ai lavoratori per il 2017 e nel contempo recuperare le risorse necessarie ad erogare le spettanze non ancora percepite. Un piano regionale per una legge sul diritto allo studio che contempli il tempo pieno e per frenare la dispersione scolastica. In relazione al Sistema dei Trasporti – scrivono – si rileva uno sforzo apprezzabile per assicurare i servizi ma ancora insufficiente a garantire attuale programmazione”.
I sindacati propongono la “definizione concertata di un piano sociale regionale integrato con un Piano Sanitario al fine di consentire la programmazione organica degli interventi con misure legislative per individuare strumenti di contrasto alla poverta’ sempre piu’ dilagante, con sostegno al reddito delle famiglie a rischio di marginalita’ sociale”.
Si ritiene, inoltre, necessario “riqualificare la spesa sanitaria che impegna gran parte del bilancio regionale, ponendo particolare attenzione agli sprechi. Un adeguato finanziamento della legge regionale sulla non autosufficienza i cui obiettivi di sostegno, assistenza ed inclusione sono di fondamentale importanza e rappresentano misura di civilta’”. Per quanto riguarda lo sviluppo economico “occorre recuperare ed impegnare – scrivono i sindacati – le risorse ordinarie, oltre alle rilevanti risorse disponibili rinvenienti dalle dotazioni comunitarie POR Fesr-Fse 2014-2020, PSR 2014-2020, PON Nazionali, Patto per la Calabria per consentire la realizzazione degli interventi infrastrutturali, sulla portualita’, viabilita’, necessari e non piu’ rinviabili per ridare slancio ai processi economici e produttivi della nostra Regione. In questo quadro occorre accelerare sulle iniziative in essere per l’area di Gioia Tauro, strategica per l’intera Regione. Nel dichiarare la disponibilita’ ad ulteriori approfondimenti, chiediamo – si legge infine – al Consiglio regionale di voler accogliere le proposte contenute nel presente documento”.