Regione: Ddl Sergio-Greco su fusione Comuni

Reggio Calabria – Riordinare e rinnovare il sistema delle autonomie locali in Calabria e superare “lo stato di disagio istituzionale” creato dalle norme vigenti: sono questi gli obiettivi di una proposta di legge dei consiglieri regionali Franco Sergio e Orlandino Greco (gruppo “Oliverio Presidente”) in materia di fusione dei Comuni. “Negli ultimi anni – scrivono Sergio e Greco – nella relazione illustrativa della proposta di legge – il tema e’ progressivamente riaffiorato nel confronto pubblico. Nell’ambito del rinnovato quadro normativo nazionale, anche la Regione Calabria e’ chiamata a fare la sua parte mettendo in campo non solo strumenti di incentivazione economica ma riscrivendo le regole regionali che disciplinano la fusione dei Comuni nel quadro di una piu’ ampia riforma del sistema delle autonomie locali calabresi”. Secondo i proponenti “il quadro normativo vigente in Calabria e’ bersaglio di interessamenti diffusi e segnatamente critici, considerate le difficolta’ interpretative che la disciplina dell’iter istitutivo presenta, a dimostrazione della disorganicita’ che caratterizza la legislazione regionale, una legislazione che – spiegano i consiglieri Sergio e Greco – risulta inadatta. Questa proposta di legge dunque mira a introdurre nell’ordinamento adeguati elementi di base e diventare strumento regolativo in materia di fusione dei Comuni e del relativo esercizio del referendum consultivo”. La proposta di legge, composta di 9 articoli, in primo luogo indica nell’efficienza, efficacia, sussidiarieta’, continuita’ amministrativa, semplificazione e razionalizzazione delle procedure “i principi che informano il riordino territoriale”.

Si assicura poi, agli enti locali coinvolti nel processo di fusione, “un supporto tecnico-operativo e un’assistenza giuridico-amministrativa adeguata da parte della Regione, senza alcun onere sul bilancio regionale”. L’istituzione di nuovi Comuni e la modifica delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali – si prevede nell’articolo 3 della proposta di legge – e’ disposta con legge regionale “corredata da un’esaustiva analisi preliminare di fattibilita’”: l’iniziativa legislativa spetta, a termini di Statuto della Regione, alla Giunta regionale, a ciascun consigliere regionale, a ciascun Consiglio provinciale, a ciascun Consiglio comunale dei capoluoghi di provincia, a non meno di tre Consigli comunali la cui popolazione sia complessivamente superiore ai diecimila abitanti, agli elettori della regione in numero non inferiore a cinquemila, al Consiglio delle autonomie locali, con possibilita’ per i Consigli comunali, in forza a deliberazione adottata a maggioranza assoluta, di dare impulso alla Giunta “affinche’ promuova la procedura”. Il progetto di legge di fusione per incorporazione di uno o piu’ Comuni – prosegue poi l’articolato proposto da Sergio e Greco – dev’esse avviato dopo l’espletamento del referendum consultivo comunale, al quale possono votare tutti i cittadini dei Comuni interessati che hanno l’elettorato attivo per le elezioni regionali: il referendum e’ valido se si presentano al voto almeno il 55% degli aventi diritto. Entro un mese dal referendum i Consigli comunali interessati alla procedura di incorporazione devono deliberare se procedere o meno all’istanza di fusione: nel primo caso entro i 30 giorni successivi, la Giunta regionale – e’ disposto ancora nella proposta di legge regionale – approva il relativo progetto di legge e lo presenta al Consiglio regionale. La proposta di legge dei consiglieri Sergio e Greco sara’ esaminata nella prossima seduta della prima Commissione “Affari generali e istituzionali” del Consiglio regionale, in programma martedi’ 26 giugno con una serie di audizioni sul tema delle autonomie locali.